|
notizia del 29/03/2008 messa in rete alle 14:16:21
|
Le “tracce nascoste” del giovane cantautore Walter Piva
Una passione nata in tenera età per Walter Piva (foto), giovane cantautore gelese. Ancora adolescente compone e scrive i testi dei suoi brani. Nel 2001 le sue prime apparizioni sui palchi degli spettacoli liceali e nelle giornate dell'arte e della creatività studentesche. Una strada tortuosa quella intraprende il nostro Walter, ma non per questo priva di risultati. É all'età di 17 anni che partecipa alle selezioni regionali per il festival di San Remo riuscendo a qualificarsi in posizioni utili per aggiudicarsi un posto, insieme ad una delle promesse della musica italiana allora sedicenne Anna Tatangelo, al corso accademia di San Remo con il brano inedito “Amore d'inchiostro”.
Per me la musica è divertimento, l'ho sempre considerata uno strumento per stare insieme – dice Walter – Anche se già da diversi anni è inscritto nelle liste nazionali della Siae (Società Italiana Autori ed Editori) dove ha depositato oltre cento brani. I testi dei suoi brani, rigorosamente scritti in lingua italiana, sono autobiografici e profondamente esistenzialisti, lo stesso produce ed arrangia la parte musicale dei suoi brani, compone musica leggere ed i suoi cantanti d'ispirazione sono Samuele Bersani, Max Gazzè, Nicolò Fabi ed Edoardo Bennato. Walter sta incidendo un album, registrato in diversi studi tra Bologna ,città in cui lui attualmente studia, e Firenze, l'album prenderà il nome di “Tracce nascoste” ed uscirà presumibilmente nella prima decade di Giugno. E' una produzione autofinanziata e partirà proprio da Gela.
– Perchè la scelta di far uscire il tua album proprio a Gela?
«La scelta deriva uno dal notevole numero di visite che ha registrato il mio blog (www.myspace.com/rwalterpiva) e secondo l'affetto dei miei amici che determina un legame indissolubile con la mia città voglio troppo bene ai miei amici che in questi anni hanno incoraggiato le mie iniziative artistiche».
-Walter cosa offre la tua città sotto il profilo musicale?
«Ma Gela non è un palcoscenico dove ci si può esibire molto, però essendo in pochi ad avere questa passione e più facile farsi notare ed apprezzare. Sono ormai quattro anni che vivo a Bologna, comune che per antonomasia è definito “città della musica”, i gruppi o i cantanti sono numerosissimi ed è quindi difficile farsi notare».
– Mentre in città cosa vorresti trovare?
«Il problema è che attenzione per la musica è curata solo da chi la fa. Le manifestazioni come le giornate dell'arte o gli spettacoli di natale al liceo erano curate da noi musicisti, so che ormai nemmeno si svolgono più queste iniziative, che da noi erano considerate “feste sacre” e quindi intoccabili ed erano sicuramente delle ottime vetrine. Vorrei trovare quindi più attivismo».
– Le istituzioni come si pongono nei confronti della musica?
«Trovo oggettiva fatica a rispondere a questa domanda. Sono quattro anni che vengo a in città solo per le vacanze, per quel che mi raccontano la situazione non è cambiata molto da quando vivevo a Gela, ricordo i cafè concerto come unica possibilità a suonare in estate».
– Vedo che non hai molta nostalgia per il progetto “cafè concerto”, ci sarebbe qualcosa da modificare?
«Insomma, i cafè concerto rappresentavano una vetrina, anche se ridotta solamente a chi ne usufruiva. Non sono la persona idonea per dire se c'era qualcosa da modificare»
Autore : Giuseppe Caci
» Altri articoli di Giuseppe Caci
I Vostri commenti
vai così, sei grande, potresti fare di più e cmq ce ne sono migliori di te, è la verità nn redertela
Autore: giacomo
data: 07/04/2008
|
|
|
In Edicola |
|
Cerca |
Cerca le notizie nel nostro archivio. |
|
|
|
|