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notizia del 15/04/2012 messa in rete alle 14:10:20
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Le disfunzioni sessuali
A parte un certo numero di disfunzioni sessuali secondarie a malattie internistiche come il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, l’ ipertrofia prostatica, nella clinica si registra un numero sempre maggiore di disfunzioni sessuali sine materia, senza un substrato organico che possa giustificarle. Parliamo di impotentia coeundi(incapacità di effettuare il coito) e impotentia erectionis ( incapacità di erezione),e di eiaculaxio precox(eiaculazione precoce) nel maschio. Nelle donne invece si riscontra frequentemente la secchezza vaginale , e l’anorgasmia, ma anche a volte la totale assenza di desiderio, o il dolore vaginale all’atto della penetrazione che rende impossibile il coito. Questi disturbi sono vissuti nel privato , e non vengono palesati facilmente neanche verso il proprio medico di famiglia. Più propensi a parlarne sono sempre le donne, le quali sono disposte a parlare dei disturbi propri e dei loro uomini . La donna si rassegna facilmente alla secchezza vaginale dopo un intervento di asportazione totale dell’apparato riproduttivo, e comunque con l’avanzare dell’età, e usa ormoni estrogeni negli anni successivi all’intervento, mediante cerotti settimanali, oltre che candelette e ovuli a livello locale, .
Le donne in generale nascondono e sopportano l’anorgasmia, alcune addirittura non sanno di esserne affette , perché non sanno, per non averlo mai provato ,cosa sia un orgasmo. Tutti questi disturbi quando si è fatta una diagnosi differenziale che escluda ogni ipotesi internistica, sono sintomi disfunzionali che si verificano a seguito di traumi infantili, o nell’ambito di relazioni familiari e coniugali ambivalenti, o per una educazione sessuofobica. Spesso l’eiaculazione precoce dei maschi nasconde un rifiuto del rapporto con la propria donna, appunto riducendo al minimo il tempo dedicato al coito. Ancora più grave l’impotentia erectionis perché rende impossibile qualsiasi tipo di rapporto. A volte anche la vagina secca nasconde lo stesso scopo: impedire al proprio uomo di effettuare la penetrazione, quindi un rifiuto non verbale che risparmia alla donna il peso di una responsabilità, di una decisione, di una scelta consapevole.
Quindi in questi casi bisogna sempre cercare cause remote, databili nei primi anni di vita e cause recenti, situazionali, relazionali variamente distribuite nei vari soggetti, Nei casi in cui fosse possibile effettuare dei controlli bisognerebbe verificare se tali tipi di disfunzioni si verificano solo verso il proprio partner oppure anche con altri partner occasionali, perché nel primo caso il disturbo è meno grave, è specifico di una relazione ben precisa, nel secondo caso invece il disturbo è più grave, personale, psicologico e comporta cause che spesso si ritrovano nell’infanzia. E’ chiaro che in alcuni casi giocano un ruolo importante anche il contesto culturale e religioso da cui proviene il soggetto, fermo restando che la nostra religione cattolica è in generale sessuofobica e accetta il sesso solo a fini procreativi.
Autore : Francesco Lauria - medico chirurgo,specialista in Psichiatria
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