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Corriere di Gela | Ospedale declassato ma con bravi medici
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notizia del 15/04/2012 messa in rete alle 14:01:35
Ospedale declassato ma con bravi medici

Da azienda ospedaliera a semplice Ospedale. Un declassamento che sicuramente mortifica le professionalità mediche e paramediche, mentre fa ripiombare nel disagio una città come Gela considerata ora l’ultima della classe. Ci sono state ragioni di natura economica legate alla crisi finanziaria, ai tagli operati dal governo e quindi alla rimodulazione della sanità in Sicilia. Una razionalizzazione del servizio sanitario, con accorpamenti e chiusure di varie realtà ospedaliere nell’isola.

«La rimodulazione della rete ospedaliera – aveva affermato l’assessore Russo – si è resa necessaria perché il sistema era gravato da macroscopici errori di organizzazione, come evidenziato dal mostruoso deficit ereditato e dalla scarsa qualità dell'offerta sanitaria».

Aveva spiegato anche che la nuova rete avrebbe puntato sulla piena e perfetta integrazione tra grandi ospedali di riferimento presenti nelle aree metropolitane e nei capoluoghi di provincia e i piccoli ospedali dei centri periferici. Un obiettivo intelligente che dovrebbe tradursi nella realizzazione di migliori standard di qualità e sicurezza per il paziente e che dovrà permettere un miglioramento degli indici di ospedalizzazione.

Nonostante tutto, pur nella cattiva sorte Gela per certi aspetti ha ottenuto dei riconoscimenti e potrebbe ottenerne altri nel prossimo futuro, che fanno sperare bene.

Va bene il ridimensionamento, ma nulla si può eccepire – e chi scrive lo sostiene per esperienza personale – sul buon lavoro che svolgono medici ed infermieri, la loro grande preparazione ed umanità che immettono nel lavoro, incuranti di doversi sobbarcare sovraccarichi di lavoro perché ancora la pianta organica non è completa. Ad esempio il reparto di terapia intensiva (Utic) diretto dal primario facente funzioni dott. Carmelo Tonelli, è ancora sotto organico di due unità mediche. Non si capisce anche perché si tarda ancora a indire il concorso per la nomina del primario. Ci sarebbero di mezzo i soliti giochi politici? Sembrerebbe che da Palermo all’assessorato alla sanità sarebbe gradito un primario non gelese, mentre nel reparto tutti i medici fanno quadrato con Carmelo Tonelli che ha tutti i titoli, oltre ad una più che decennale esperienza nel settore della cardiologia. Naturalmente l’indiscrezione non trova conferma ufficiale. Abbiamo chiesto a Cantaro perchè non si provvede ancora a completare l’organico?

“Noi abbiamo modificato la pianta organica – ci ha risposto – con il documento inviato a Palermo circa un anno addietro, ampliandola sia all’Utic che al pronto soccorso. I concorsi sono in fase di svolgimento. Le posso dire che per quanto riguarda il pronto soccorso, il concorso è sicuramente concluso. Il problema è solo di mettere in servizio il personale. Magari i vincitori di concorso svolgono in atto un incarico presso altre aziende e quindi avranno preso il tempo strettamente necessario per l’immissione in servizio e la presentazione dei documenti. In pronto soccorso c’è la chirurgia d’urgenza ed è sicuramente completato. Per quanto riguarda l’Utic, c’era un problema della graduatoria del concorso molto travagliata, ma che abbiamo comunque risolto nel senso che si sta dando un incarico da qui a poco”.

Comunque passi avanti ne sono stati fatti con la nomina nei primi di marzo di due primari. Il dott. Rosario Caci assegnato al reparto di Pediatria ed il dottor Gaetano Orlando al pronto soccorso. Caci con un’ esperienza pluriventennale nel reparto di pediatria, è subentrato il 16 marzo scorso al dottor Ramistella, recentemente scomparso. Vi resterà almeno per cinque anni. E’ orgoglioso del suo reparto perché rappresenta sicuramente il fiore all’occhiello del nosocomio gelese. Grande attenzione da parte dell’assessorato regionale ma anche da parte del manager dell’Asp provinciale. “Stiamo andando alla realizzazione dell’unità di terapia intensiva neonatale – ci ha fatto sapere Cantaro in proposito – che non è presente non solo a Gela ma nemmeno in tutta la provincia di Caltanissetta. La procedura di gara per l’acquisto delle tecnologie è in fase avanzata ed in completamento. Deve essere solo aperta l’offerta economica e comunque stiamo lavorando per la predisposizione di un documento per quanto riguarda la problematica del parto in tutta la provincia. Con le nuove apparecchiature Gela sarà allineata alle realtà sanitarie più avanzate di tutto il Paese”.

Gaetano Orlando che conosce a fondo le problematiche del pronto soccorso, andando a ricoprire la carica di primario ha potuto proseguire negli interventi di miglioramento della struttura già avviata di recente. Vi lavora da più di vent’anni ed esattamente da quando ne era primario il dottor Giovanni Scaglione. E’ stato anche vice primario e da due anni si occupa di portare avanti il servizio di triage e quello dell’osservazione breve. Pensa anche al potenziamento del servizio di astanteria non appena prenderanno servizio i rimanenti medici che mancano per il completamento dell’organico. Orlando ci annuncia anche una graziosa iniziativa che potrebbe avere successo. Sarebbe interessato ad una collaborazione con alcune associazioni di volontariato che potrebbero occuparsi dell’accoglienza dei pazienti che giungono in ospedale ed al primo soccorso.

Abbiamo sottoposto all’attenzione del manager Cantaro la carenza di personale infermieristico al quale si potrebbe bene far fronte tramite i trasferimenti richiesti da personale gelese che opera al nord. E poi sembrerebbe che per le strutture ospedaliere della fascia occidentale della Sicilia sarebbero stati consenti i trasferimenti, mentre sarebbero stati bloccati per la zona orientale, penalizzando Gela. Il dottor Paolo Cantaro ci ha smentito la circostanza. “La procedura di mobilità è unica – ha obiettato - e quanto lei mi dice non mi risulta. Si tratta dell’unica procedura concorsuale gestita direttamente dall’assessorato di Palermo riguardo ad entrambe le realtà orientale e occidentale. Posso aggiungere che come numero di infermieri la nostra pianta organica approvata da circa un anno ha portato nove infermieri complessivi nell’azienda. L’azienda sanitaria provinciale non ha avuto mai 1050 infermieri che ci sono attualmente. Naturalmente di ciò anche Gela beneficerà”. Chiediamo che ne sarà del reparto malattie infettive che allo stato annovera appena tre medici, sicuramente insufficienti per tenere fronte al servizio. Anche qui si pone il problema se debba esistere come struttura semplice o complessa. “Noi stiamo predisponendo una serie di documentazioni non solo per malattie infettive – ci riferisce in proposito Cantaro – ma anche per la immunoematologia, ossia la banca del sangue, perché l’assessorato mantenga entrambi i reparti come strutture complesse. Tutto dipenderà dall’assessorato”. Concludiamo la nostra conversazione chiedendo quali previsioni per la struttura di radioterapia che sta procedendo a piccoli passi dove sorgeva un tempo l’istituto magistrale. “Ottime previsioni – ci risponde secco ed aggiunge – siamo in costante contatto con la ditta. Come lei saprà, abbiamo costituito un comitato che monitorizza i tempi per l’edificazione della radioterapia. Posso assicurarle che malgrado la interruzione e il rallentamento di oltre sei mesi, dovuti al rinvenimento dei reperti archeologici, andremo in consegna prima ancora delle previsioni. Confido che entro il 9 settembre avremo consegnata la radioterapia di Gela”. Il dottor Cantaro si congeda da noi annunciandoci a breve altre notizie riguardanti la radioterapia.


Autore : Nello Lombardo

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