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notizia del 02/07/2011 messa in rete alle 13:35:20
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Il mitico lido La Conchiglia» Gli anni d’oro e quelli dell’oblio
Difficilmente i gelesi dimenticheranno la magia delle serate trascorse in uno dei luoghi più eleganti di Gela. Il lido “La Conchiglia” con la sua indiscutibile magia, ha fatto sognare ad occhi aperti tanti giovani. Fiore all’occhiello di una città che probabilmente aveva una gran voglia di novità. Ancora oggi quelle generazioni, ricordano “La conchiglia” come il luogo incantato. La struttura nata prima in legno, poi modificata ha riempito per molti anni, le serate dei gelesi e di tutti i turisti che apprezzavano la nostra costa. Strano a pensarsi oggi, ma le nostre coste di invidia ne facevano, e come.
Una struttura originale, che poggiava in mare le sue fondamenta, circondata da sabbia dorata. Niente a che vedere con la fatiscente struttura che oggi è sotto i nostri occhi. Gli ex frequentatori ricordano la particolarità della “Conchiglia” con il suo tetto azzurro a pois, il grande salone dove si festeggiavano eventi quali matrimoni e le serate dal vivo. Attorno alla struttura delle cabine che ospitavano i bagnanti. In quegli anni ormai lontani anni luce, le serate con le esibizioni dal vivo erano un divertimento assoluto. Le esibizioni dell’Orchestra 06 per anni hanno fatto da cornice a quelle splendide serate. Grandi della musica italiana degli anni 60 hanno calcato quel palco. Sono trascorsi più di venticinque anni ma è sorprendente come il ricordo dei gelesi sia scolpito nella memoria. Molti ricorderanno Pino Marù (nella foto piccola, alla fisarmonica) musicista a capo dell’Orchestra O6 che si è esibito insieme ai grandi della musica italiana di quegli anni. Oggi Pino Marù ha 84 anni, purtroppo colpito da varie patologie non ha potuto rivivere quegli anni. La moglie, Itala Parisi, ci ha però dato l’idea di cosa ha rappresentato “La Conchiglia”, per chi può solo immaginarla con la fantasia.
– Sig.ra Parisi, cosa direbbe della Conchiglia se dovesse descriverla?
«Era un luogo fantastico. Ricordo il tetto azzurro a pois, la grande sala con annesso bar e il ristorante. Era la meta preferita di tantissimi gelesi e di molti turisti che affollavano il lido. Sono stati anni fantastici».
– Suo marito, Pino Marù, che strumento suonava nell’Orchestra 06?
«Il piano, la pianola, il violino, la chitarra elettrica e quella classica. Oltre a suonare il violino nelle chiese, faceva anche piano bar ai matrimoni che si festeggiavano alla Conchiglia. Una carriera brillante. Come capo dell’orchestra 06 ha suonato con i grandi della musica italiana di quegli anni. Peppino di Capri, Nilla Pizzi ed altri. Ha iniziato da adolescente con la carriera musicale. Poi ha migliorato la sua abilità con l’aiuto del cavaliere Navarra».
– Mi sembra di capire che vi siete conosciuti alla Conchiglia o sbaglio?
«Nel 61 ci siamo conosciuti. Poi io sono ripartita e nel 63 siamo convolati a nozze. Io sono originaria di Reggio Calabria, e in quegli anni ero in visita a Gela con amici di famiglia. L’ho visto in una delle serate al lido, mentre lui suonava».
– Secondo lei perché “La Conchiglia” è stata abbandonata?
«E’ un vero peccato. Probabilmente è stata chiusa perché per rinnovarla erano necessarie spese ingenti. Magari i proprietari non sono più riusciti a farsene carico».
– Ricorda chi si è esibito su quel palco?
«Artisti di grande rilievo. Da Marcella a Peppino di Capri, dai Pooh a Nilla Pizzi, a Claudio Villa e Modugno. Ogni serata era magica. La serata dell’esibizione con Peppino di Capri, fu un boom pazzesco”.
– Qual era il repertorio di suo marito in quegli anni?
«Musica italiana degli anni 60 e a volte anche pezzi inglesi».
Autore : Martina La Gristina
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