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notizia del 18/12/2009 messa in rete alle 13:32:31
Operazione della Polizia “Compendium”, decimato il clan Emmanuello
Nelle prime ore del 15.12.2009, personale della Squadra Mobile di Caltanissetta e del Commissariato di P.S. di Gela, con il concorso di quello delle Squadre Mobili di Genova, Firenze, Parma, Brescia, Reggio Emilia Pordenone, Trapani, Agrigento, e del Commissariato Ps di Niscemi, a conclusione di complesse indagini, ha eseguito nr. 41 Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Caltanissetta dr. Giovanbattista Tona, su richiesta della Procura della Repubblica - D.D.A. di Caltanissetta.
I soggetti arrestati sono accusati a vario titolo di: associazione mafiosa per aver fatto parte della famiglia mafiosa di Gela, e specificatamente del clan Emmanuello.
L’associazione, armata, era finalizzata alla realizzazione di estorsioni, oltre che alla gestione e all’illecito controllo finalizzato a commettere delitti relativi alla gestione e controllo di varie attività economiche, in particolare nel settore dell’edilizia, del movimento terra e delle forniture di calcestruzzo, operando altresì l’illecita intermediazione di manodopera (cosiddetto caporalato).
Numerosi arrestati risultano altresì avere partecipato ad una associazione finalizzata a commettere una serie indeterminata e protratta nel tempo dei delitti di cui all’art. 73 Dpr. nr. 309/90 ed in particolare vendere, offrire, cedere, spacciare, distribuire, commerciare e trasportare sostanze stupefacenti del tipo hascish, marijuana, eroina e cocaina.
L’associazione è risultata in possesso di numerosi armi e munizioni. Sono state in particolare accertate le responsabilità di alcuni arrestati nella consumazione di atti intimidatori ed estorsivi in danno di imprenditori gelesi.
Le ordinanze sono state emesse dal Gip del Tribunale di Caltanissetta che ha riunito quattro filoni investigativi scaturenti da indagini che hanno preso l’avvio dal monitoraggio del gruppo di sostegno alla latitanza del boss gelese Daniele Emmanuello e si sono sviluppate nel corso degli anni, abbracciando un periodo che va dalla fine degli anni ‘90 fino al 2005. E’ stata ricostruita, in particolare, la ramificata rete di collegamento (e di sostentamento economico) creata da Terlati Salvatore, uomo di vertice della famiglia mafiosa di Gela, per lungo tempo residente in Parma a seguito di applicazione nei suoi confronti del provvedimento di divieto di dimora in Sicilia.
Durante il suo soggiorno a Parma, Terlati ha curato una fitta rete di rapporti di affari con diversi soggetti di Gela, operanti proprio in quel centro o in altre città del nord Italia così ricavando ingenti profitti poi riversati nelle casse del sodalizio criminale.
Fra le attività emerse nel corso del riservato servizio di intercettazione va rimarcata l’opera di “caporalato" realizzata reperendo operai per le imprese operanti nel Nord Italia, ricavando senza alcun titolo un guadagno sull’intermediazione offerta oltre che l’attività estorsiva in danno di numerose imprese costrette a soggiacere alle richieste di pagamento del pizzo.
Nelle indagini sono emerse le responsabilità di vari imprenditori, perlopiù gelesi, alcuni dei quali trapiantatisi in nord Italia. Costoro hanno garantito il sostentamento del clan, operando illecitamente sia con il sistema delle false fatturazioni, sia garantendo una stabile disponibilità in favore della cosca.
Sono altresì emerse pesanti ingerenze del clan mafioso citato nell’imposizione delle forniture di calcestruzzo, nell’esecuzione dei lavori di movimento terra, in relazione a tutti i principali appalti pubblici.
Da ultimo si rappresenta che un altro filone di indagine ha permesso di monitorare l’attività di una centrale, sita in un’abitazione gelese, utilizzata per la preparazione ed il confezionamento di sostanze stupefacenti. Nell’ambito dei relativi servizi video filmati è stata riscontrata l’esistenza di un vasto traffico e spaccio di stupefacenti ed accertata la responsabilità dei soggetti, gravitanti intorno sempre al clan Emmanuello, che utilizzavano e frequentavano la predetta abitazione.
Elenco soggetti tratti in arresto:
Alabiso Carmelo, inteso “u mongolo” nato a Gela il 15.05.77, ivi residente in Vicolo Canova 20;
Alabiso Nunzio, inteso “u mongolo”, nato a Gela il 29.04.1979, residente a Varano dè Melegari (Pr) in Strada della Rocca 21;
Aprile Francesco, inteso “U vecchiu” nato a Niscemi il 24.8.1946, ivi residente in via Veneto 154;
Ascia Rocco, inteso “Riccardo”, nato a Gela il 13.10.1975, ivi residente in via Cardillo 17;
Bevilacqua Giuseppe Salvatore nato a Calitri (Av) il 25.05.1967, residente a Gela in Via Croce;
Billizzi Giuseppe, nato a Gela il giorno11.9.72, ivi residente in via Gregorio Mendel 23;
Billizzi Massimo Carmelo nato a Gela il 6.4.1975, in atto detenuto per altro;
Burgio Maurizio nato a Gela il 3.10.1970, ivi residente in via Monza 199;
Caltagirone Emanuele, nato a Gela il 09-11-1976, ivi residente in via Dionigi 7;
Carfì Marco Gino, nato a Gela il 25.12.1978, ivi residente in via Cammarata;
Cascino Rosario, nato a Gela il 24.03.1966, residente a San Zeno Naviglio (Bs) in via Roma 97;
Di Bartolo Angelo Eugenio, nato a Gela il 19.05.1977, residente a Parma in via Felice Cavallotti 37;
Di Natale Gianfranco, nato a Gela il 28.03.1973, ivi residente in via Marsala 107;
Frecentese Andrea, nato a Pordenone il 28.08.1976, residente a Cordenons (Pn) in via Monte Lussari 5;
Gambino Raimondo, nato a Gela il 17.06.1984, ivi residente in via Feace 89;
Gammino Gianluca, nato a Vittoria il 17.9.1974, residente a Gela in via Formia 27;
Gravagna Salvatore, nato a Gela il 18.08.1982, ivi residente in via Ludovico Ariosto 50;
Infuso Claudio, nato a Gela il 09.05.1978, residente a Parma in via Speranza 12;
Infuso Fabio, nato a Gela il 11.05.1972, ivi residente in via Giuffrida 29;
Infuso Orazio, nato a Gela il 07.07.1970, già residente a Gela in via Giuffrida 29, emigrato nel Comune di Parma in Stradone Martiri della Libertà 27;
Licata Nunzio Mirko, inteso “barboncino”, nato a Gela il 21.03.1977, già residente a Gela in via Liguria nr.45, emigrato nel Comune di Ghedi (Bs), in atto detenuto per altro;
Lo Vivo Claudio, nato a Gela il 13.06.1975, ivi residente in via Ducrezio 78, di fatto domiciliato in Pordenone;
Lo Vivo Crocifisso, nato a Gela il 11.03.1965, ivi residente in via Lecce 370;
Maganuco Marco, nato a Gela l’1.09.1976, ivi residente in via Pistillo 64;
Martines Francesco, nato a Gela il 24.03.1983, residente a Gela in Via Portaferrara 2;
Missuto Sandro, nato a Vittoria il 11.10.1978, residente a Gela in via Forlì, 59, in atto detenuto.
Parisi Claudio, nato a Nardò (Le) il 20.10.1955, domiciliato a Genova in via Ivrea 15;
Pellegrino Gianluca, nato a Gela il 21.07.1984, ivi residente in C.da A. Roccella;
Piscopo Alessandro, nato a Gela il 24.06.1974, ivi residente in C.da Scavone;
Piscopo Giuseppe, nato a Gela il 13.10.1976, ivi residente in via Ambrica 2/d;
Placenti Tommaso, nato a Gela il 23.02.1976, residente a Parma in via Speranza 12;
Portelli Paolo, nato a Gela il 7.10.1968, ivi residente in via Cezanne;
Quattrocchi Bruno Salvatore, inteso “Mapli” nato a Gela il 06.07.1979, ivi residente in via C. Augusto 12, in relazione ai fatti allo stesso contestati;
Quattrocchi Nunzio, nato a Gela il 06.12.1975, residente a Gela in via C. Augusto 12 e dimorante a Sesto Fiorentino;
Sanfilippo Calogero, nato a Mazzarino il 23.12.1975, ivi residente in via Custoza 25;
Sanzù Gabriele Giacomo, nato a Capizzi (Me) il 05.07.1960, residente a Valguarnera (En) in via Sant’Elena;
Terlati Salvatore, inteso “Ciap Ciap”, nato a Gela il 15.09.1974, ivi residente in via Mazzini n.97.
Turco Daniele, nato a Gela il 04.09.1969, ivi residente in via largo di San Biagio 5;
Vella Francesco, nato a Gela il 3.1.1975; in atto detenuto per altro;
Vullo Domenico, nato Gela 17.4.1976, ivi residente in via Fibonacci, 15; in atto detenuto per altro.
Autore : Rosario Cauchi
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