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notizia del 01/03/2010 messa in rete alle 13:22:40
Smaltimento rifiuti nuova gestione provvisoria
I rifiuti e il loro smaltimento, materie normalmente relegate ai margini dei commenti locali, non smettono, invece, di cagionare polemiche e contrapposizioni, anche entro gli ampi confini del fronte antimafia, in una città come Gela spesso legata ai soli presupposti dell'emergenza. E' comunque evidente la ragione di fondo dell'interesse espresso, da molteplici soggetti, nei confronti di un mercato, sempre più in espansione sul territorio nazionale.
L'ammontare economico degli appalti assegnati dai diversi Ambiti Territoriali Ottimali non può certamente passare in secondo piano, soprattutto nella definizione di future strategie aziendali.
Gela, ricompresa nella gestione dell'Ato Cl2, presieduto dall'ingegnere, Francesco Liardo, è da sempre il principale bacino di profitto per le imprese operanti nel settore: per la verità, fin dal 1996, le leggi di mercato, da tanti ritenute imprescindibili, hanno avuto limitata presa, al punto da consentire ad un unico consorzio, l' “Ecomed”, composto da un'eterogeneità di imprese, operanti principalmente nel settore delle costruzioni, di mantenere la gestione dell'intero servizio, anche in regime di proroga.
Dopo più di un decennio, però, l'entità economica gelese sembrava aver perduto il controllo del servizio integrato a vantaggio di un vero e proprio dominatore nazionale, il gruppo Biancamano di Rozzano, intervenuto per il tramite della controllata “Aimeri Ambiente”: ma l'annullamento di ben due gare d'appalto ha rimesso tutto in gioco, consentendo il perdurare del regime di proroga dell'ati “Ecomed”, orfana di una delle originarie fondatrici, la società “Roma Costruzioni”, intanto legatasi all'operatore lombardo.
L'esperienza dell'entità economica gelese si è, però, ugualmente arrestata: nessuno, secondo quanto dichiarato dal presidente della stessa, Filippo Passaro, la avrebbe indotta a proseguire dopo il mese di Febbraio; troppe le incongruenze, le inosservanze nelle scadenze, i mancati pagamenti.
Il fallimento dell'ultima, in ordine di tempo, procedura di assegnazione, ancor più importante perché fondata su di una base d'asta di ventidue milioni di euro, ha ulteriormente distanziato i vertici dell'Ato Cl2 da quelli del gruppo gelese: entrambi, peraltro, secondo il disposto emanato dal Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo, assai superficiali nell'organizzare e nell'affrontare la fatidica gara.
L'enorme marasma generatosi, in presenza di una stasi politica indotta dall'anticipata dipartita dell'esperienza crocettiana, ha seriamente rischiato di travolgere tutto e tutti, compresi i lavoratori, ancora in attesa di notizie sul fronte della sicurezza occupazionale.
L'Ato Cl2, intanto, nell'attesa di definire il terzo bando di gara nell'arco di un unico biennio, ha optato per una soluzione di transito, assegnando, attraverso una trattativa negoziata, regolata dalla legge n.163 del 2006, la gestione del servizio alla società agrigentina “Sap s.r.l.” che a sua volta ha assicurato un subappalto, pari al 30%, alla “Roma Costruzioni” di Gela: per un totale stimato intorno ai sei milioni di euro; un tampone necessario, fissato in sei mesi, affinché il nuovo dirigente assegnato all'Ambito Ottimale, l'ingegnere Roberto Sciascia, possa industriarsi nella definizione di un nuovo atto idoneo a regolare la terza, e si spera decisiva, procedura di selezione.
La “Sap s.r.l.”, società assai nota nell'agrigentino, ove ha sede legale in contrada San Michele, opera quale assegnataria del servizio di spazzamento e trasporto nel contesto dell'Ato Gesa 2, amministrato dall'avvocato Francesco Truglio, ovvero quello che si occupa dei centri fondamentali dell'area: dal capoluogo di provincia, Agrigento, a Favara e Porto Empedocle, passando per Lampedusa e Linosa.
L'area operativa, di certo, non può ritenersi assolutamente esente da inefficienze e manchevolezze, relative non solo al servizio offerto ma, inoltre, all'organizzazione del personale; i dipendenti della “Sap s.r.l.” e della “Iseda s.r.l.”, infatti, il 2 Febbraio sono scesi in piazza per lamentare i ritardi nei pagamenti, tanto da minacciare il blocco delle manifestazioni connesse alla famosa “Sagra del Mandorlo in Fiore”.
L'attuale responsabile dell'azienda, Antonio Mirabile, inoltre, si è reso protagonista, insieme ad altri imprenditori aderenti a Confindustria Agrigento, seguendo le richieste dell'attuale presidente del consesso provinciale, Giuseppe Catanzaro, di una forte azione di opposizione al racket delle estorsioni, tanto da costituirsi parte civile nel processo “Marna”: generato da una delle più importanti inchieste condotte in questi anni dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Agrigento ai danni del gruppo mafioso ancora sotto il controllo del latitante Gerlandino Messina.
La casualità ha voluto che l'azienda guidata da Antonio Mirabile, appoggiata dalla “Roma Costruzioni” di Giuseppe Romano, fuoriuscita dal consorzio “Ecomed” dopo aver denunciato diverse irregolarità gestionali, abbia sostituito il gruppo societario composto anche dalla “Econet s.r.l.” di Rocco Greco, fratello di Salvatore il quale, insieme all'imprenditore agrigentino, ha deciso di costituirsi parte civile nel procedimento penale “Marna”.
La nuova protagonista del servizio di smaltimento dei rifiuti nella città di Gela, anche se per un breve periodo, porta in dote, dunque, una netta scelta di opposizione alle volontà mafiose, al pari dei precedenti operatori, attualmente impegnati nelle aule del locale tribunale in attesa della pronuncia della sentenza di primo grado del processo “Munda Mundis”, in grado di individuare talune forme di controllo attuate da stidda e cosa nostra per ottenere il massimo profitto anche dall' “affare rifiuti”.
L'iniziativa del responsabile della “Sap s.r.l.”, attuatasi dopo aver scelto il silenzio innanzi alle richieste di “contributi” da parte degli esattori della criminalità organizzata, ha così sciolto ogni dubbio sulle sorti di questa soggettività economica, assai chiacchierata in passato, anche per i rapporti intrattenuti dall'ex responsabile, Giuseppe Mirabile, con Calogero Sodano, già sindaco della città dei templi, nonché cugino dell'imprenditore; proprio in quel periodo, infatti, la società ottenne per almeno quindici anni consecutivi l'appalto per la gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti: fin da quando, insomma, Sodano rivestiva la carica di assessore alla nettezza urbana.
Intanto, tra un avvicendamento e un colpo di scena, i lavoratori, che secondo accordi conclusi tra l'Ato Cl2 e la “Sap s.r.l.” dovrebbero essere assorbiti per intero dalla nuova entrata, cercano chiarezza: il sindacato intende soprattutto richiedere alla società agrigentina di farsi carico degli stipendi di Gennaio e Febbraio, ancora non conseguiti dagli operai.
Molti addetti ai lavori, inoltre, fanno notare, tra le altre cose, alcune incongruenze nell'offerta presentata dalla vincitrice, correlata da una percentuale di ribasso minima, pari allo 0,1%, conforme a quella che al momento della prima gara conclusasi l'8 Aprile 2008 scatenò le proteste contro la “Aimeri Ambiente”, allora risultata vincitrice.
I rifiuti ed i servizi a questi connessi si confermano un affare da non farsi sfuggire per nessuna ragione, e Gela non fa eccezione.
Autore : Rosario Cauchi
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