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Corriere di Gela | Tutti si riscoprono ambientalisti
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notizia del 29/01/2007 messa in rete alle 13:15:21

Tutti si riscoprono ambientalisti

Vuoi vedere che Gela è diventata di colpo un popolo di ambientalisti? Vero è che in prossimità di elezioni tutti si danno alla spudorata caccia di consensi, con le armi del populismo o della peggiore demagogia. Delle promesse, poi, non ne parliamo neanche. Cosicchè, da qualche settimana il dibattito in città si è incentrato sull’inquinamento, individuando – senti-senti! – nello stabilimento petrolchimico, la causa di tutti i nostri mali. Come se l’abusivismo edilizio lo avesse provocato l’Eni, o la mancanza di lavoro, o il dissesto delle strade urbane ed extraurbane, delle opere incompiute, e così via discorrendo. Ma ve lo immaginate cosa succederebbe se si togliessero di botto quattromila stipendi al mese dal mercato cittadino? La guerra civile. Forse non potremmo neppure andare per strada senza temere che qualcuno, per vivere, ci sfili dalle tasche quei pochi spiccioli che governanti sanguisuga ci permettono ancora di disporre. Eppure, arriva Raffaele Lombardo a Gela, e senza neppure informarsi di come gira la nostra l’economia, minaccia la chiusura immediata dello stabilimento. Senza alternative.
Forse Lombardo non ha neppure seguito le vicende del 2002, quando si paventò il blocco dei cancelli della fabbrica per la questione del Pet-coke. La popolazione fece le barricate a salvaguardia dell’unico sostentamento, così ribadendo che è meglio convivere con i fumi che morire di fame. Letta così, la nostra potrebbe apparire una posizione nichilista, o peggio ancora di rassegnazione, di complicità. Errore! Ci rendiamo perfettamente conto che una fabbrica petrolchimica, scelleratamente costruita muro-a-muro con l’abitato, non può non provocare guasti ambientali, e che le due generazioni succedutesi negli ultimi cinquant’anni hanno dovuto pagare un prezzo troppo alto, anche al limite della sopravvivenza. Ma questo è ciò che una classe dirigente politica miope, clientelare, asservita al potere economico, ci ha regalato.
Purtroppo, nessuno si è mai posto il problema seriamente. Nessun uomo politico, a qualsiasi livello di responsabilità, nessun partito, o coalizione di maggioranza, hanno mai pensato di programmare un graduale allentamento della dipendenza economica dall’Eni. Gela ha una grande ricchezza naturale, costituita dal mare e dalla posizione geografica che la pone in posizione di privilegio davanti al Mediterraneo. E’ forse l’unica città di mare, però, che non sfrutta questo vantaggio. Mare che significa pesca e, assieme all’archeologia, turismo culturale e di massa. Ma c’è un lungomare che fa pena. Non si parla più del porticciolo turistico e gli stessi fondali restano perennemente insabbiati.
Un sindaco neo eletto sa di poter restare in carica anche dieci anni. Sistemare e attrezzare trecento metri di lungomare ogni anno signicherebbe completarlo prima della fine del mandato. E poi, interventi sul porto, maggior rigore per stabilire un minimo di decoro urbano, promozione dei beni archeologici e monumentali, sistemazione viaria. Quante di queste cose stanno nei pensieri dei nostri amministratori? Viene da ridere quando, per dimostrare un’improbabile crescita economica, si tirano fuori gli alberghi che sono sorti negli ultimi anni. Di turisti, però, nemmeno l’ombra. Fanno da indicatori i pochissimi biglietti staccati al botteghino del Museo archeologico, depredato dei suoi beni più pregiati, ghiotto bottino di realtà politicamente più forti. Morale della favola: Gela dovrà convivere con i fumi delle ciminiere fino a quando non saranno create adeguate alternative.


Autore : Rocco Cerro

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I Vostri commenti
Egr. Direttore le vorrei ricordare che mare significa pesca, ma con la scarsità di tale preziosa risorsa nei nostri mari sarebbe diminutivo parlare solo di pesca. Mare significa connessione reale e non virtuale con le altre economie che insistono nel mar mediterraneo. Mare significa che di fronte a noi e a poche miglia dalla nostra costa passano decine di migliaia di navi e cioè il 50% di un terzo dell'intero traffico marittimo mondiale. Mare significa benessere, perchè il solo approvviggionare almeno il 20% del traffico che passa dalla nostra costa (LA PIU' GRANDE AUTOSTRADA DEL MARE ESISTENTE) darebbe posti di lavoro per decine di migliaia di lavoratori e senza inquinare nulla. Egr. Direttore perchè i nostri politici non si interessano ai finanziamenti già inseriti in agenda 2000 per la costruzione del nuovo porto rifugio. Forse questo nuovo porto rifugio non interessa alla LOCALE MAFIA per i loro loschi affari o anche la MAFIA si è venduta i finanziamenti di tale porto ad altre realtà portuali della nostra isola. La nostra battaglia egregio direttore non è finita e fino a quando esisterà l'associazione INTERPORTO ci sarà una voce nella città di Gela che ricorderà ai nostri amati politici che il nuovo porto rifugio di Gela è l'inizio della cura di questo perenne ammalato quasi terminale che si chiama città di Gela.- Il presidente ASSOCIAZIONE INTERPORTO DEL GOLFO DI GELA - Dott. Marco Fasulo

Autore: MARCO Fasulo
data: 29/01/2007
Egr. Direttore vero è che non possono morire di fame 4000 famiglie per la chiusura dell'unica fonte di

Autore: CONCETTA ANTONUCCIO
data: 08/02/2007
egr direttore , sono pienamente daccordo che la causa principale del degrado della nostra citta' , è il disinteresse totale della classe politica , in quanto loro per primi avrebbero dovuto permettere la nascita delle alternative all'unica possibilita' occupazionale decente . una volta venne un amico a trovarmi , posto sulla punta del pontile vecchio , o quello che ne rimane, mi fece notare che se si poneva lo sguardo a destra guardando il mare , vedeva una spiaggia bellissima un mare stupendo e si metteva di buon umore , voltandolo a sinistra gli si restringeva il cuore . Ecco le due realta' di gela , allora cosa bisogna fare ? guardare avanti trovare una strada da percorrere insieme , e fortunatamente da qualche anno si sta facendo, l'eni sta spendendo molto in ambiente ma ha bisogno (purtroppo ) di gente che denunci ,che manifesti, che controlli . e allora ben venga lega ambiente , l'on lombardo , i verdi , basta costruire e non fare campagna elettorale , perche ormai si gioca solo col nostro culo !!!!.

Autore: filippo d'arrigo
data: 19/02/2007
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