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notizia del 08/06/2013 messa in rete alle 12:51:52
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Matteo Collura torna in città per il suo ultimo libro Sicilia, la fabbrica del mito
Sabato 8, Gela ospiterà lo scrittore Matteo Collura (nella foto) al liceo classico Eschilo, dove verrà presentato il suo ultimo libro, in ordine di tempo, Sicilia la fabbrica del mito, per le edizioni Longanesi. L’evento culturale sarà coordinato dalla presidente dell’Unitre (Università delle tre età) Pina Giordano, unitamente al dirigente scolastico prof. Gioacchino Pellitteri.
Il nuovo libro di Matteo Collura è suddiviso in 14 capitoli: non concatenati fra loro, ma l’unicità nell’individuazione del mito contenuto in ciascun di essi. Si tratta di episodi stilisticamente rifiniti e sfrondati dal superfluo che potrebbe distrarre dal nocciolo degli eventi selezionati dall’autore.
Matteo Collura scrive con la consapevolezza di farsi accettare da un pubblico di lettori il più possibile variegato; ed i suoi “miti”, pur a volte sfiorando il grottesco, o il mistero, vivono sempre “in un contesto antico e severo, quello di una terra aspra che sa nutrire il silenzio e coltivare l’enigma”; mentre l’unicità rimane immutata.
La sua è quasi una operazione di salvaguardia, per rendere sempre assimilabile la tradizione della buona letteratura siciliana; una letteratura che ha anche saputo trasferirsi, di prepotenza, per innestarsi con la ristretta cerchia degli autori contemporanei, e varcare i confini.
Un traguardo personale, per riscattare una diffusa mediocrità altrui che aleggia nel nostro Paese.
lo scrittore agrigentino, che vive a Milano, dove scrive articoli di cultura per il Corriere della Sera, ritorna spesso dalle nostre parti dove conserva l’impronta fin dal 1945.
Ha un rapporto preferenziale con Pina Giordano che, il prossimo anno, attraverso la sua conduzione dell’Unitre, ha saputo condurre la sua creatura al 20° anno di attività: un traguardo forse insperato per Gela, dove gli entusiasmi, il più delle volte, si esauriscono nel volgere di una luna.
Questo nuovo libro, stimolato guardando le stelle in Val Pusteria (!), Collura – riteniamo – l’abbia scritto nel segno della coerenza: perché possiede i requisiti della nostra coscienza sicula, filtrata dai miti, dalla memoria, dalla poesia.
Anche la Testa di Medusa del pittore Bruno Caruso, stampata dopo l’ultima pagina del volume, che rappresenta un groviglio di serpi fra i capelli di una bella ragazza, si può intendere come allegoria, come un mito: quelli indicati da Matteo Collura. Miti che si rigenerano dalla Sicilia di ieri, di oggi, sempre. Perché i miti sono favole vere.
Autore : Federico Hoefer
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