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notizia del 12/09/2009 messa in rete alle 12:44:54
ll caso-Gela su L’Espresso Arsenico e vecchi veleni
Nel n. 31 de L’Espresso (data di copertina 6 agosto 2009), l’epidemiologo del Cnr Fabrizio Bianchi dichiarava in un servizio su Gela di Emiliano Fittipaldi (pag. 67) intitolato “Arsenico da record”, che da noi «l’impatto ambientale è indubitabile. In mare, nelle acque, sulla terra ci sono concentrazioni di metalli fino a un milione di volte i livelli accettabili. L’arsenico non era già presente in forme naturali, come dice qualcuno, ma è stato immesso dall’uomo». E ha definito la situazione riscontrata a Gela una “pistola fumante”, ammonendo: «Diciamo che abbiamo trovato i proiettili, ora dobbiamo capire chi ha sparato».
Il giornalista de L’Espresso raccoglie il grido di allarme del ricercatore e giustifica l’autorità giudiziaria, “che indaga” ma il cui “compito non è facile”.
Bianchi dice che bisogna accelerare i tempi. «Siamo ancora alle conferenze istruttorie».
Nell’intervista (pagg. 1 e 3) rilasciata al nostro Nello Lombardo, il prof. Bianchi rilancia l’allarme. Dal palazzo di giustizia non trapela nulla e nessuno può dire se ci sono e a che punto stanno le inchieste per accertare se il problema è reale, se è così pericoloso per la salute pubblica, se “la pistola” è ancora “fumante” e se, “dopo aver trovato il proiettile” ci sono le condizioni per sapere anche e finalmente “chi ha sparato”.
Autore : Rocco Cerro
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