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notizia del 18/10/2008 messa in rete alle 12:41:11
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lo scoutismo a Gela, da cinquant’anni una guida per i giovani
Una storia risalente al 1990, quella del giovane Fabio Rampulla, facente parte del gruppo scout di Butera. Neo laureato, a soli 24 anni, ha perso la vita per un tragico scherzo del destino. Il giorno dopo la laurea è stato vittima di un incidente sulla statale per Catania, nei pressi di Sigonella. Lo scontro con un pullman di americani gli è costato la vita. E’ dedicata proprio a lui la sezione scout presente a Gela, in ricordo di un giovane esempio per molti. Lo scoutismo da 101 anni a questa parte si occupa della formazione fisica e mentale dei giovani che vi partecipano. A Gela questa realtà si concretizza nel dicembre del 1958. Quest’anno verrà celebrato il cinquantenario. L’associazione scout Fabio Rampulla si occupa dei bambini dai 7 agli 11 anni, dagli 11 ai 16 e dai 16 ai 21 anni. Lo scopo è di formare il buon cittadino utile alla società e agli altri. Circa 200 i giovani che vivono questa realtà. Il percorso inizia a 7 anni divenendo “ lupetti”, seguiti da capi adulti. Al compimento dell’undicesimo anno di età entrano a far parte del gruppo di “esploratori e guide”. Al 16esimo diventano un vero e proprio gruppo giovanile. Educati a vivere e comportarsi nella società, saranno i cittadini del domani, Seguiti e preparati ad affrontare anche scelte personali per il futuro. Presidente della sezione di Gela è Salvatore .Vitale (nella foto).
– Che attività svolgono questi giovani scout?
«I bambini fanno attività fisica ed educativa, sempre proposta sotto una forma ludica. Il nostro motto è infatti “fare tutto col gioco, e niente per gioco”. Dopo aver fatto i compiti, i bambini vengono in sede per fare un po’ di attività e per socializzare in gruppo. Vengono svolti giochi precisi per lo sviluppo delle capacità mentali, manuali e per favorire la socializzazione. Qui utilizziamo manuali di gioco per i bambini. I ragazzi più grandi, di età compresa tra gli 11 e i 16 anni fanno attività all’aperto. Formati ed educati al rispetto e alla difesa della natura, la vivono personalmente. Diverse le attività che svolgiamo, l’anno scorso è stato celebrato il centenario e ci siamo recati in Inghilterra,è stata anche questa una bella esperienza per tutti loro».
– Esistono altre realtà di scoutismo a Gela?
«Si, esistono molte altre realtà legate per lo più a contesti parrocchiali, e quindi di ispirazione cristiana. La nostra realtà accoglie giovani di tutte le religioni, si tratta di uno scoutismo aperto a chiunque voglia partecipare. In quanto associazione ci auto sosteniamo e quindi per sopravvivere i partecipanti ci aiutano con una quota simbolica. Tutti sono ben accetti qualsiasi sia la loro condizione. Lo scoutismo ha proprio la capacità di attirare tutti. Inoltre l’uniforme che indossano è il mezzo che li rende tutti uguali, e consente una uguale socializzazione. Ma c’è dell’altro. Ogni elemento della divisa ha altre funzioni. Ad esempio la cintura di cuoio grezzo unita alle altre funge da corda di salvataggio, da barella o da blocco per una eventuale ferita. Il cappello di feltro all’occorrenza può trasformarsi in un contenitore per l’acqua; oppure ancora il fazzoletto che si indossa non è solo identificativo del gruppo di appartenenza, ma può servire per realizzare una fasciatura a triangolo. Tutto è pensato per molteplici utilizzi. La sede in cui ci troviamo era solo un terreno che il Comune ci aveva affidato. Tutti insieme abbiamo creato la struttura, con l’aiuto di aziende che ci hanno fornito i materiali. Abbiamo usato materie riciclabili, e con lavoro e tanta fantasia abbiamo creato la nostra attuale sede».
– Quali sono gli obiettivi fondamentali dello scoutismo?
«Innanzitutto immettere nella società gli uomini e le donne di domani. Persone preparate ad affrontare svariate situazioni e capaci di gestire le difficoltà. Molte personalità ,oggi personaggi pubblici sono passati da qui, è di questo siamo molto fieri. La nostra associazione non ha colore politico, ma si basa sui principi fondamentali dell’individuo. Inoltre la partecipazione al Cesvop è stato un grande aiuto, come per tutte le altre associazioni. Grazie a questo centro servizi ognuna di essa può migliorare la sua condizione. L’essere aggregati è il punto di forza per tutte le associazioni».
Autore : Martina La Gristina
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