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Corriere di Gela | L’Eni non inquina, anzi si!
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notizia del 08/06/2013 messa in rete alle 12:39:17

L’Eni non inquina, anzi si!

Una figuraccia generale. Tutti a rimbrottare l’inviato de L’Espresso Emiliano Fittipaldi, per uno scatto fotografico datato, messo a corredo della sua inchiesta sui rischi di “ilvanizzazione tarantina” del sito industriale gelese. Si sono scomodati in tanti, nel malriuscito tentativo di sbugiardare il giornalista, anche chi non aveva titolo per farlo, utilizzando anche la rete, divenuta ormai peggio della Vucciria, dove si lavano panni sporchi e si sporcano quelli puliti. Ma che c’entra quella foto vecchia di dieci anni fa? La pietra dello scandalo è così diventata quella foto, non il contenuto dell’inchiesta che, dati alla mano, ha denunciato il persistente stato di rischio ambientale originato dalla presenza ormai pluricinquantennale dello stabilimento petrolchimico.

Quando entrano in ballo i procedimenti giudiziari (il procuratore Lotti ne ha aperto ben quattordici), mi ritorna in mente un aneddoto che risale a più di trent’anni fa. A cavallo degli anni 70/80, un illustre avvocato difensore dell’assessore regionale all’ambiente dell’epoca, che guarda caso era un gelese, sostenne davanti al pretore – a quel tempo definito d’assalto, Paolo Vittorio Lucchese, scomparso poco tempo fa – nella sua arringa sostenne questa tesi: «Ma cosa ci si può aspettare da una fabbrica che lavora il petrolio, che escano dalle sue ciminierie profumi di rose? I camini non sono mica petali!» A quel tempo vigeva la legge Merli, poi arrivò la Ronchi, ma d’inquinamento qui si è continuato a morire.

Quando ancora non si era spenta l’eco sulla vicenda de L’Espresso, con l’ammissione della foto taroccata, a spiazzare i falsi moralisti è l’incidente di martedì al Topping1, che ha annerito di liquido inquinante l’imbocco della foce del fiume Gela, da sempre considerato il tubo di scarico di ogni fetenzia che l’Eni ha ritenuto di disfarsi. E così, solo così, quasi che ci fosse bisogno di questo ennesimo attacco all’ecosistema marino, tutti al capezzale dell’ambiente malato: il governatore convoca l’azienda, la procura apre l’ennesima inchiesta, i sindacati chiedono chiarezza. E nasce un anche comitato per cacciare i mercanti dal tempio.


Autore : Rocco Cerro

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