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notizia del 07/03/2009 messa in rete alle 12:30:46
Emendamento dell’on. Donegani per l’autonomia dell’Ospedale
Nonostante superi di gran lunga la media nazionale dei soggetti affetti da tumore, Gela rischia un declassamento dell'Azienda Ospedaliera e con essa, nel piano di riforma regionale della sanità, anche uno stop all'iter di istituzione del dipartimento di oncologia: la radioterapia non può essere un “contentino” e, comunque, non è assolutamente sufficiente in mancanza di altri sevizi previsti nell'ambito del dipartimento oncologico interaziendale con Caltagirone (pensato nella fine del 2006 da un apposito decreto governativo regionale) in conseguenza del venir meno dell'autonomia del “Vittorio Emanuele”.
La questione della salvaguardia di tale autonomia si arricchisce del contributo dell'on. Miguel Donegani, sotto forma di un emendamento al disegno di legge n. 248/A che contiene la suddetta proposta di riforma ed approdato in aula all'Ars nella giornata di martedì. Il deputato regionale del Pd ne ha illustrato ragioni ed obiettivi in una conferenza stampa indetta all'auditorium dell'ospedale di Gela proprio nella tarda mattinata di martedì scorso, poco prima di partire alla volta del capoluogo di regione.
«Innanzitutto, - esordisce Donegani - il punto oggi non è discutere e battersi sul tipo di sanità o sul tipo di riforma, ma sulle conseguenze che si riversano sul territorio: personalmente, non l'avrei mai fatta una tale riforma». Effettivamente, al riguardo ne abbiamo sentite di cotte e di crude e a pensarci bene, la proposta di riforma formulata originariamente dall'Assessore al ramo, On. Russo, di fatto non esiste più. In ogni caso, l'emendamento vuole modificare il comma III dell'art.11 del disegno di legge sopra citato, facendo salva, assieme all'Azienda Ospedaliera Provinciale ed all'Azienda Sanitaria Provinciale, anche l'Azienda Ospedaliera “Vittorio Emanuele” di Gela che dovrà concorrere agli obiettivi di razionalizzazione previsti nell'Area Vasta 1 (Sicilia Occidentale) di cui al comma I dell'Art.6 e, in particolar modo, all'attivazione di quelle tipologie di interventi, di cui alla lett.b del comma IV del medesimo articolo, finalizzati a corrispondere alle specifiche esigenze assistenziali connesse alla peculiarità territoriale derivante dalla presenza del petrolchimico: «nella stessa disposizione – precisa Donegani – si individua già un bacino territoriale della Provincia di Messina, ricadente nell'Area Vasta 2 (Sicilia Orientale) dove si insiste sul connubio tra assistenzialismo sanitario e peculiarità territoriale. Orbene, perché per analogia non farlo anche per Gela che ricade nell'Area Vasta 1, ovvero per Priolo in provincia di Siracusa e quindi ricadente nella stessa Area Vasta della provincia di Messina? Se noi rischiamo l'Azienda Ospedaliera, a Priolo rischiano l'intero presidio: il nosocomio cioè rischia di chiudere del tutto i battenti. Per cui, con l’assenso di molti operatori ospedalieri, l'ovvio consenso dei colleghi siracusani e non solo, rifacendosi alla legislazione anche nazionale, l'unica via percorribile è la salvaguardia dell'autonomia ospedaliera gelese facendo leva sulla presenza nel territorio di siti industriali ad alto rischio ambientale come a Gela e Priolo, oltre che Milazzo».
Il parlamentare gelese ha sottolineato che la sua proposta ha raccolto consensi bipartisan, anche in parlamentari del PdL e del Udc, nonché nello stesso Assessore regionale all'Industria, on. Gianni, che avrebbe intenzione di proporre attraverso la propria forza politica un emendamento che ricalca queste stesse motivazioni: «noi piccoli parlamentari di provincia, non per età ma per territorio - prosegue Donegani – in questioni così vitali ed importanti abbiamo l'obbligo morale di muoverci, specie quando si è opposizione, al di là del puro campanilismo, senza innamorarsi troppo delle proprie proposte vantandone la paternalità. Ad esempio, la battaglia sul bacino d'utenza e cioè sui posti letto diventa una battaglia di parte. Sono pronto e pienamente disponibile – conclude Donegani – al dialogo con tutti e con il governo regionale, senza abbandonarsi a personalismi di sorta, purché l'obiettivo della salvaguarda dell'Azienda Ospedaliera gelese venga assicurato e la tutela della salute pubblica nel territorio non venga pregiudicata, evitando anche quella deprecabile involuzione culturale che ne deriverebbe».
Autore : Filippo Guzzardi
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