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notizia del 12/12/2011 messa in rete alle 12:27:42
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Il segreto della felicità
Il paradosso della nostra società è che la felicità sembra a portata di mano, accessibile a tutti, basta acquistare qualcosa di materiale, basta indossare un certo capo di abbigliamento, possedere una certa automobile, etc. La felicità sembra legata al possesso di qualcosa, che viene accostata a foto o video di belle e giovane ragazze che sorridono sul piccolo schermo. In realtà invece l’umanità è sempre più infelice, infelice nella ovatta delle mille comodità.
Come stanno dunque le cose? Vi invito a seguire il mio ragionamento. Il nostro cervello è composto da tre parti, il più profondo , il più antico, è il cervello che abbiamo in comune con i rettili , è la sede dell’istinto, aggressività e sessualità. Il cervello di mezzo più recente, è il cervello che abbiamo in comune con i mammiferi, è la sede dell’ affettività, delle emozioni. Il cervello più superficiale, la corteccia, appartiene solo all’Homo Sapiens, è la sua specificità, è tutto ciò che lo distingue dagli altri essere viventi, è la sede della coscienza di esistere, della logica, della razionalità, oltre che la sede da cui partono gli ordini verso il corpo finalizzati al movimento.
Orbene tutte e tre le funzioni, istinto, emozioni e logica, aspirano ad un pieno e totale appagamento. Ma è difficile appagare due di questi allo stesso tempo, quando si fa una cosa non se ne può fare un'altra. Noi nasciamo e viviamo inseriti all’ interno di una organizzazione sociale , la quale ha le sue regole. L’osservanza delle regole sociali ci da una certa felicità, se non altro perché siamo in pace con la Legge, e non veniamo puniti. Inoltre veniamo premiati con un certo riconoscimento sociale, un rispetto, una visibilità, un bel posto di lavoro, etc.
Alcuni si fermano qui, e pensano, si illudono che questa sia la felicità, grande errore, fatale errore, perché questa è solo una dimensione, è l’uomo ad una dimensione, uomo monco, che trascura le altre due componenti, il soddisfacimento dell’istinto e degli affetti. Quest’uomo quindi dopo una ebbrezza iniziale è condannato all’ infelicità. Ci sono altre persone, le cosiddette persone romantiche che sognano la felicità nell’appagamento dell’amore, del sentimento, dicono: una vita senza amore non è vita degna di essere vissuta, l’amore è tutto. Cosi queste persone pur di vivere l’amore, fanno scelte azzardate, in contrasto a volte con le regole della società, e la società li punisce, e vivendo nella punizione non saranno mai felici.
Pensiamo alle grandi Opere romantiche italiane dell’ottocento, tutte storie d’amore che finiscono male, tragicamente, i due innamorati per lo più muoiono, come dire che l’amore romantico è impossibile nella vita reale. La terza opzione è vivere bene la vita sessuale, appagando il cervello del rettile. Il sesso lo sappiamo è una grande tentazione, muove molti nostri comportamenti, ed alcuni soggetti sembrano vivere in funzione del sesso appagante.
Ma anche il sesso per essere vissuto sino in fondo esige di trascurare le regole sociali, e di fregarsene dell’amore romantico. Quindi anche in questo caso il sesso ad ogni costo porterà alla infelicità. Cosa fare dunque? Come è meglio vivere? dove sta il segreto della felicità? il segreto della felicità sta nel mescolare bene, a tempo e luogo opportuno le tre componenti, logica , amore, istinto, nel viverle tutte e tre, armoniosamente, scegliendo bene di volta in volta il tempo , il luogo, la durata, senza strafare con nessuno dei tre, e come dicevano i romani “in medio stat Virus”.
Autore : Francesco Lauria - medico chirurgo,specialista in Psichiatria
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