Corriere di Gela | Simona Atzori, la diversità come punto di forza

Simona Atzori, la diversità come punto di forza

E’ stato presentato mercoledì scorso, 7 dicembre, presso la sala “Eschilo” del Museo archeologico regionale di Gela, il libro Cosa ti manca per essere felice? (Mondadori) di Simona Atzori, pittrice e ballerina senza braccia conosciuta in tutto il mondo per le sue straordinarie doti artistiche. L’iniziativa rientra nell’ambito della rassegna “E’ tempo di volontariato”, promossa dal coordinamento del volontariato di Gela e organizzata dall’associazione “Progetto H”.

Cosa ti manca per essere felice è la domanda che l’autrice pone ai lettori. Simona, che fin dalla nascita non possiede due arti fondamentali della vita di ogni giorno, ha deciso di danzare, di amare, di gioire , di vivere e di raccontarsi attraverso le pagine di un libro, affinché la sua esperienza diventi messaggio e il suo mondo si apra agli altri.

A presenziare, oltre all’autrice, il direttore del Parco archeologico e ambientale di Gela, arch. Salvatore Gueli, e il presidente dell’associazione “Progetto H”, arch. Pino Valenti. Moderatore della serata, il giornalista Andrea Cassisi che ha dato vita a un dialogo, attraverso cui l’artista, con un po’ di ironia e comicità, ha fatto conoscere se stessa, raccontando alcuni aneddoti della sua vita che hanno fatto sorridere i presenti. Sorridere, perché questo per Simona è la chiave di tutto. “Il sorriso – ha affermato l’autrice – è una forza straordinaria. Guardare alla vita sorridendo rende tutto più colorato, più vivo, più autentico”.

Sorriso, e tanta forza di volontà, per abbattere i muri del pregiudizio, gli ostacoli imposti dagli altri.
«Perché i limiti – scrive la Atzori – sono solo negli occhi di chi ci guarda».
Un inno all’amore, alla vita, alla gioia di esistere nonostante le difficoltà, quello di Simona Atzori.

“Non servono braccia o gambe per essere felici – ha detto l’artista. La felicità va ricercata ogni giorno nelle piccole cose della quotidianità. Le difficoltà nella vita ci sono per tutti. Sta a noi cercare di superarle, ricordandoci che la vita è un grande dono. Non c’è cosa più bella che godere di quello che abbiamo con le persone che ci stanno accanto e che ci vogliono bene. Io ringrazio Dio per come mi ha creata. Qualcuno mi ha chiesto se mi è capitato di arrabbiarmi con Dio per non avermi donato le braccia. Io credo che Dio abbia una visione più ampia rispetto a quella che possiamo avere noi. Quindi, se mi ha voluta così, un senso c’è. Questo senso io lo cerco tutti i giorni e lo ritrovo nella pittura, nella danza e nei miei affetti. Perché questa sono io. Questa è Simona “.

“Progetto H – ha affermato l’arch. Valenti – ha come obiettivo quello di promuovere una cultura del volontariato nella nostra città. Simona è una testimonial importante della nostra associazione. Abbiamo avuto il piacere di averla a Gela quest’estate, e oggi siamo contenti e orgogliosi che lei sia ritornata nella nostra città per la presentazione del suo libro”.

Grande coinvolgimento da parte del pubblico, affascinato dalla semplicità e dalle capacità comunicative di un’ artista che ha fatto della sua diversità un punto di forza. In mattinata, Simona Atzori aveva incontrato gli studenti gelesi al Commerciale Sturzo. Per lei, tripudio e ammirazione.

Autore : Alice Palumbo

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