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notizia del 04/05/2003 messa in rete alle 12:08:48
Sporcano i muri? Non votiamoli!
Con la sagacia e l’acutezza che solo i grandi hanno, l’archeologo Dinu Adamasteanu, nei giorni scorsi in città, ha affermato in un’intervista (aggiungendo: “ma non dite che l’ho detto!”) che la Gela di oggi é molto più sporca della 'sua' Gela degli anni ‘50 e ‘60.
Registriamo il giudizio netto, nella sua semplicità, e facciamo un mea culpa generale. Il primo dobbiamo farlo noi cittadini, sia quelli che hanno l’abitudine di sporcare, sia quelli che vedono chi sporca ma non lo rimproverano a dovere.
Il centro storico dovrebbe essere 'il salotto della città', secondo quanto affermano tutte le amministrazioni, di destra e di sinistra. Ma in questo salotto, l’asfalto non dovrebbe essere costantemente pieno di cartacce, involucri vari, rifiuti di ogni genere che con un piccolo sforzo potrebbero essere riposti negli appositi cestini (che non sono molti, ma ci sono).
E la nuova amministrazione Crocetta ci ha messo del suo, eliminando con immediatezza i vecchi trespoli, senza che fosse ancora iniziata la ventilata “porta a porta”, con la conseguenza che l’immondizia, da giorni, viene abbandonata davanti ad ogni porta o portone.
In attesa che tutto torni alla normalità, da ora a fine mese dovremo subirci i manifesti attaccati abusivamente dai candidati alle elezioni provinciali. Naturalmente, ogni candidato é assolutamente rispettoso della legalità, per cui mai sognerebbe di fare affiggere manifesti fuori dagli spazi elettorali. Ma i manifesti abusivi imperversano, e allora lancerei una proposta agli elettori: premesso che chi affigge o fa affiggere manifesti fuori dagli spazi autorizzati compie un reato, e quindi si pone al di fuori della legalità, dareste voi il voto a chi in maniera così plateale ed arrogante manifesta la propria illegalità? O piuttosto dovreste punirlo per il suo scarso senso civico, non dandogli alcuna preferenza?
Comunque, l’illegalità, o se volete la furbizia, si manifesta a Gela anche nelle piccole cose quotidiane.
Anche se qualche lieve progresso c’é stato.
E’ incredibile la fatica che occorre per acquistare un biglietto al botteghino del campo sportivo, perché i cittadini gelesi, con stile pecoreccio, si accalcano non in una fila ordinata (che farebbe anche risparmiare tempo), ma con inserimenti di sfondamento da destra e da sinistra, così che se qualcuno é così poco furbo o così troppo educato da rimanere nella fila di centro, corre il rischio di acquistare il biglietto a fine partita.
Vero é che il gelese si comporta come le pecore, ma vorrei capire perché al botteghino non vengono applicate delle transenne, così come esistono a Catania, a Ragusa, ad Acireale e in quasi tutti i campi sportivi.
Non credo che qualche transenna non si possa realizzare nel giro di qualche giorno e con minima spesa. A meno che lo 'stile pecoreccio' non faccia parte della nostra natura.
Autore : Giulio Cordaro
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