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Corriere di Gela | Comitato Settefarine: "Siamo il sindacato dei residenti"
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notizia del 02/06/2003 messa in rete alle 12:06:06

Comitato Settefarine: "Siamo il sindacato dei residenti"

Da due settimane Settefarine ha un nuovo comitato di quartiere. Per eleggerlo, i residenti della zona sono stati chiamati a recarsi alle urne, allestite nei locali oratoriali gentilmente concessi dalla parrocchia San Sebastiano Martire. E’ la prima volta, nella più che ventennale storia del bistrattato quartiere, che per rinnovarne l’organo direttivo ci si reca, documento di identità alla mano, in un vero e proprio seggio elettorale con tanto di presidente e scrutatori.
“Abbiamo introdotto questo nuovo sistema di elezione – spiega Orazio Faraci, presidente del neo-eletto direttivo – innanzitutto per scuotere e coinvolgere gli abitanti del quartiere e poi perché ci sembrava un metodo più democratico e trasparente rispetto all’acclamazione per battito di mani che escludeva tutti coloro i quali di solito non frequentano la parrocchia”.
Di mancanza di democrazia e trasparenza, invero, Settefarine ha sofferto sin dagli albori della sua formazione.
Nato come quartiere abusivo, infatti, è diventato, negli anni, terra di conquista per politicanti, e pseudo tali, che hanno fatto di argomenti come il risanamento ambientale e l’urbanizzazione un’arma di ricatto elettorale. .
Senza nessun senso di vergogna, militanti di partiti di governo e opposizione (un vizio traversale!) chiedevano voti in cambio della promessa di avviare, e poi continuare, i lavori di urbanizzazione, come se questi ultimi, in un quartiere sottoposto alla legge di sanatoria edilizia, non dovessero essere realizzati d’ufficio da chiunque si trovasse al governo della città.
In più di vent’anni di storia, a Settefarine non c’è mai stata una guardia medica, mai una piazzetta dotata di panchine, mai un parco giochi per i bambini. Le strade sono state asfaltate solo in anni recenti, così come di recente, dopo tantissime battaglie guidate dal comitato di quartiere, si è registrata la messa in funzione di una scuola elementare, rimasta “costruenda” per diverso tempo. Mentre l’apertura di un ufficio postale, risalente all’anno scorso, è stata salutata come un evento storico.
Concluso il salto nel passato, adesso torniamo ad occuparci del neoletto comitato di quartiere che, in mancanza di locali propri, ha piazzato la sua sede in una stanzetta messa a disposizione dal centro di ascolto della parrocchia San Sebastiano.
All’incontro col nostro giornale partecipano i componenti: Angelo Zuppardo (disoccupato), Salvatore Terlati (muratore), Francesco Alabiso (operaio), Maria Nunzia Goldini (studentessa), Santo Di Dio (pensionato), Salvatore Trainito (muratore), Costantino Bunetta (muratore), Orazio Faraci (operaio), che nel comitato ricopre la carica di presidente, Giovanni Catalano (operaio), e Crocifisso Moscato, che, dopo dieci anni di grande dedizione, ha dovuto lasciare la presidenza del comitato a causa della salute malferma.

– Qual è la ragion d’essere di questo comitato di quartiere?
“Noi siamo il sindacato dei residenti – risponde il presidente Orazio Faraci. Il comitato di quartiere nasce per impedire che certi comportamenti ingiusti da parte delle amministrazioni comunali danneggino, com’è successo in passato, il già martoriato territorio in cui viviamo. Noi ci poniamo come osservatorio dei problemi del quartiere, di cui ci facciamo anche portavoce presso le istituzioni.
Nostro compito è anche quello di verificare l’adempimento, da parte dell’amministrazione comunale, degli impegni presi nei confronti del quartiere”.
– Quali sono le attuali priorità del quartiere?
“Occorre innanzitutto una grande opera di risanamento ambientale – dice Salvatore Terlati – che preveda l’eliminazione di talune discariche abusive sorte selvaggiamente in diverse aree del quartiere, la pulizia dei tombini delle acque bianche dai quali fuoriescono odori sgradevoli e, con l’arrivo dell’estate, anche non pochi scarafaggi. Da tanto tempo non si cura la manutenzione delle strade e, soprattutto, del cavalcavia di via Settefarine, ridotto ormai ad una gincana di buche e crepe.
Bisognerebbe anche aumentare la segnaletica stradale e regolare il traffico nei punti di maggiore affluenza, in particolare nelle adiacenze dell’ufficio postale, dove gli automobilisti creano grossi ingorghi.
– E della mancanza di guardia medica, giardini pubblici, piazze attrezzate, vogliamo parlarne? .
“Ci vorrebbe una giornata intera per elencare tutte le priorità di Settefarine”.
– Cosa spinge una persona a candidarsi per fare parte del comitato di quartiere?
“Sicuramente la voglia di cambiamento – dice Francesco Alabiso – e poi il sentirsi utili facendo qualcosa per gli altri. Prima di andare a lavorare al nord, dove ho trascorso cinque anni della mia vita, non facevo caso alla mancanza di servizi e strutture di questa zona. Valutando invece come nel settentrione d’Italia ogni quartiere sembra una piccola città nella città, con tutti i servizi a portata di mano, è nato in me un senso di ribellione e la voglia di contribuire alla lotta per fare di Settefarine un territorio dignitoso, in cui si può stare bene. Io qui ci sono cresciuto, ero ragazzino quando in inverno le alluvioni portavano l’acqua fin dentro casa perché mancavano i tombini della fogna. Adesso mi piacerebbe assistere all’evoluzione di Settefarine”..
– Cosa rende forte un comitato di quartiere?
“La partecipazione della gente – dice Crocifisso Moscato, pioniere a Gela dei comitati di quartiere – .E’ necessario che la gente si svegli, denunci disservizi, venga a protestare e segnalare. Quando abbiamo sostenuto la battaglia per fare completare la scuola elementare eravamo in cinque mila. Ecco, dovremmo essere ogni giorno in cinque mila, compatti e decisi, per rivendicare le opere pubbliche di cui il quartiere ha bisogno”.
– Quali sono i primi atti di questo nuovo comitato di quartiere?
“Abbiamo già elaborato una lista delle priorità – dice Costantino Bunetta - che nei prossimi giorni sottoporremo all’attenzione del sindaco Crocetta. Inoltre, nei locali del centro d’ascolto della parrocchia San Sebastiano, è già in funzione, dal lunedì al venerdì, dalle 18 alle 20, uno sportello “Reclami e Suggerimenti” aperto a tutti i residenti di Settefarine”.


Autore : Roberto Gerbino

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