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Corriere di Gela | Quelle pericolose ‘spirtizze’ dei figli
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notizia del 30/03/2003 messa in rete alle 12:03:11
Quelle pericolose ‘spirtizze’ dei figli

La ‘bravata’ (ma credo sia qualcosa di peggio) dei ragazzini che avrebbero potuto procurare gravi danni fisici aggiungendo acido muriatico all’acqua minerale di bidelli e professori della propria scuola, è solo l’ultimo atto, in ordine di tempo, compiuto in modo delinquenziale da bambini o ragazzi in età adolescenziale. Ragazzi che dovrebbero pensare a giocare, a fare sport, a studiare per migliorare il proprio futuro, ai primi innamoramenti, e invece si dedicano spesso a furti, scippi, vandalismo, o ‘bravate’ come quella appena riferita. Tralasciamo il discorso trito e ritrito sulla periferia degradata, sui quartieri emarginati, sulla mancanza di occupazione e via dicendo, per puntare l’attenzione sulla capacità educativa delle famiglie.
Buttate finalmente alle ortiche le teorie buonistiche del famigerato dottor Spock, pediatra americano secondo cui andavano rigorosamente abolite le ‘botte’ ai bambini (lo stesso Spock, qualche anno fa, si è clamorosamente ricreduto, ammettendo il grossolano errore), la famiglia media dovrebbe educare i propri pargoli in modo più sereno, con dolcezza ma senza rinunciare all’espressione dell’autorità parentale.

Vi sono luoghi dove, per trascorrere il tempo, si parla del più e del meno; tra questi, gli ambulatori medici e le veglie a casa dei defunti.
Più di una volta, negli ultimi tempi, mi è capitato di sentire genitori che si vantavano della vivacità dei propri figli. ‘Mia figlia ha due anni e mezzo, e ha la testa dura: quando si convince che vuole qualcosa, non c’è modo di farle cambiare idea. Che ‘sperta! Duna mazzati a so frati che avi cinque anni! E a noi dice: zitti voi, che comando io!’
Scusate, sarà anche ‘sperta’, ma io nei panni dei genitori mi preoccuperei alla grande. L’eccessivo permissivismo verso i figli, il concedere tutto, il compiacersi di fronte ad atteggiamenti prevaricatori e arroganti, è l’humus che saprà generare, crescendo, i futuri vandali e delinquentelli. In questi casi, non sarebbe male che i genitori seguissero qualche corso di rieducazione che insegnasse loro come educare i figli. Questo si potrebbe attuare attraverso i servizi sociali o gli apparati scolastici di scuola materna: prima di pensare ai figli, pensiamo ad educare i genitori.


Autore : Giulio Cordaro

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