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notizia del 30/03/2003 messa in rete alle 11:56:52
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Tutti in fila per la Pace
Erano più di mille a manifestare per le vie della città in nome della pace e contro la guerra sabato 22 marzo scorso. Promotori della manifestazione un comitato spontaneo per la pace guidato da Giuseppe Mela, Giuseppe Ventura e Ignazio Bruscia.
C’erano non solo studenti, ma anche semplici cittadini, associazioni, il sindacato, forze sociali e politiche, rappresentanti istituzionali come il sindaco Crocetta e il Presidente della provincia Collura, i nostri parlamentari Morinello e Speziale, ma soprattutto una marea di studenti che impugnando vessilli dell’Europa, dell’Italia e della pace, ha gridato con forza il suo no alla guerra. .
Anche se gli studenti sono consapevoli che le manifestazioni non possono fermare la guerra, sono scesi in piazza collegandosi a tutti i comitati studenteschi del resto far sapere al governo italiano che i cittadini non concordano con la scelta del governo italiano e che vogliono la pace. .
Gli studenti che fanno capo all’Agesci, hanno persino predisposto un’ipotesi di deliberazione consiliare da far votare dai consiglieri comunali perché Gela venga dichiarata la città della pace. Il primo cittadino ha appoggiato totalmente l’iniziativa studentesca. .
Il corteo della pace partito dalla via Palazzi si è snodato lungo il Corso Salvatore Aldisio e il corso Vittorio Emanuele fino a raggiungere Piazza Umberto, per poi fermare la propria marcia sulle scalinate della Chiesa madre con una sorta di sit in. Nel corso della manifestazione abbiamo raccolto alcuni brevi commenti. .
Rosario Crocetta sindaco di Gela.
"Dobbiamo fermare la guerra. Come dice il Papa ‘La guerra è un peccato contro Dio ed un delitto contro gli uomini”"..
On. Salvatore Morinello.
"Bush e i suoi servi come Berlusconi, Aznar, Blair, devono sempre più percepire l’isolamento delle loro scelte. I popoli sono contro la guerra e in favore della pace. Solo attraverso la pace si possono risolvere le grandi contraddizioni del nostro tempo: lo squilibrio tra nord e sud, tra ricchi e poveri. Per un mondo fatto di pace e di giustizia occorre che la guerra sia bandita dal vocabolario della politica". .
Filippo Collura Presidente della Provincia: ‘Oggi non si grida solo no alla guerra ma qualcosa di più. Si vuole dire no ad una politica secondo la quale uno Stato vuole imporre delle regole a tutti gli altri. Non credo che c’entri molto il terrorismo internazionale e l’11 settembre, mentre c’entra molto invece il controllo della grande economia emergente che c’è nell’aria nei Paesi arabi del mediterraneo e l’accerchiamento economico che l’Europa sta subendo. Non ci illudiamo che la manifestazione faccia rientrare la guerra, però diciamo no a tutto ciò che di negativo si sta pepetrando per il mondo e ce ne accorgeremo tra un decennio quando l’economia europea risentirà i contraccolpi dell’accerchiamento’.
Autore : Nello Lombardo
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