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Corriere di Gela | Un po’ di buonismo in meno, per favore!
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notizia del 22/04/2003 messa in rete alle 11:56:07
Un po’ di buonismo in meno, per favore!

E’ la Santa Pasqua, e ci sentiamo (o dovremmo sentirci) tutti più buoni, disponibili verso il prossimo, inclini al perdono. In questo buonismo generale e senza confini, come una luce fra le tenebre della nostra città degradata, definita da chi poco la conosce “l’inferno Gela”, ecco spuntare la storia di Francesco, il bambino di 12 anni che, per farsi ridare la propria bicicletta, si é rivolto al Commissario di Polizia. Il fatto, in sé, sarebbe normalissimo se fosse avvenuto a Brescia o a Rovigo, ma assume grande valenza perché é avvenuto a Gela, dove, come é notorio, al Commissariato ci si rivolge magari per rinnovare il passaporto o per denunciare l’ennesimo attentato incendiario, ma raramente per formulare accuse precise, con nome e cognome. I poliziotti gelesi hanno giustamente premiato il bambino con una bicicletta nuova, e il Sindaco lo ha voluto conoscere per congratularsi.
Perfetto: se De Amicis fosse ancora vivo, l’episodio andrebbe sul Libro Cuore, parte seconda. Confesso che mi dispiace rovinare questo bel quadretto di buonismo civico, ma la lettura dei resoconti sulla vicenda mi lascia qualche ragionevole dubbio.

Scena Prima (quella che non é avvenuta): il bambino si accorge del furto della bicicletta, e si reca al Commissariato a chiedere aiuto. Gli agenti, pur inteneriti, sono oberati da inchieste e servizi d’ordine pubblico molto più importanti, e del resto cercare una bicicletta rubata a Gela é come cercare un ago nel pagliaio. Decidono comunque di regalare al bambino una nuova bicicletta, ma quella vecchia é ormai volata.
Scena Seconda (riferita dai giornali): il bambino gira la città in cerca della sua bicicletta, indagando da solo, e quando la trova, e solo allora, si rivolge al Commissariato.
Lascio ai lettori ogni considerazione, nella convinzione che Francesco, comunque, con intraprendenza e decisione, abbia pensato bene di cercare la sua bicicletta da solo, rivolgendosi al Commissariato solo in seconda battuta, cioé alla fine della personale indagine, per ottenere l’appoggio necessario alla restituzione del maltolto; non l’ha fatto, invece, in prima battuta, quando si trattava di intendere il Commissariato come organo a tutela dei propri diritti.
E allora, un pò di buonismo in meno, e Buona Pasqua a tutti.


Autore : Giulio Cordaro

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