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| notizia del 07/02/2007 messa in rete alle 11:50:55 In uscita un nuovo giornale di ispirazione cattolica Si chiamerà "Sette giorni, dagli Erei al Golfo", il settimanale diocesano presentato domenica 28 gennaio all'Hotel Sileno, nell'ormai consueto annuale incontro di S.E. mons. Michele Pennisi con i giornalisti e gli operatori della comunicazione, in occasione della festa del Patrono s.Francesco di Sales; "festa con i giornalisti" che la Chiesa festeggia già da 41 anni per volere di Paolo VI, che volle appunto un rapporto più diretto e responsabile fra il Vaticano e i mass-media. Ha aperto l'incontro don Giuseppe Rabita, responsabile diocesano delle Comunicazioni Sociali, che sarà anche il direttore responsabile del nuovo giornale, la cui prima uscita è prevista per marzo con una tiratura iniziale di 2.000 copie. Don Rabita ha poi lasciato la parola a don Carmelo Petrone, direttore del settimanale cattolico "L'amico del Popolo", nato nel lontano 1955 ad Agrigento. don Carmelo ha trattato il tema "Il ruolo del settimanale cattolico oggi. La nascente esperienza di Sette Giorni, dagli erei al Golfo". Un intervento importante, anche per la puntigliosa ricostruzione storica fatta sulla stampa cattolica, i cui primi periodici vennero editi alla fine dell '800. Oggi in Italia si contano ben 160 testate di giornali diocesani per una tiratura complessiva di oltre un milione di copie. Naturalemnete un fatto clamoroso ed eclatante nell'editoria cattolica rimane il settimanale Famiglia Cristiana, edito dalle Edizioni Paoline in oltre 2 milioni di copie, e voluto dal beato don Giuseppe Alberione, un precursore e un profeta della stampa cattolica. Don Petrone si è poi soffermato sulle finalità dei periodi diocesani, che possono sintetizzarsi in tre punti fondamentali: 1. Un'informazione alternativa; 2. un'informazione libera; 3. un'informazione – come ha detto lo stesso Vescovo Pennisi - capace di fare anche formazione, e quindi di proporre ai lettori modelli di vita e di educazione, in sintonia con il sentire cristiano e il messaggio evangelico. Si è poi detto quanto sia importante che il nuovo periodico diventi voce del territorio e delle istanze della popolazione che vive nell'area geografica della diocesi, il cui centro più importante, almeno dal punto di vista demografico è proprio Gela, con i suoi oltre 80.000 abitanti. La partecipazione dei giornalisti all'incontro con il vescovo è stata massiccia. Dopo il prezioso intervento di don Petrone, si è aperto un dibattito dove si è discusso delle tematiche fondamentali che riguardano il "fare giornalismo" e quindi sulla deontologia professionale, sulla libertà di stampa, sulla corretta informazione. Problematiche che – come ha sottolineato lo stesso Petrone – meriterebbero più di un convegno. Ma dal dibattito, almeno una parziale verità è emersa, nella ammissione di alcuni degli intervenuti che è difficile fare un giornalismo libero e avere sempre una buona stampa, troppi i condizionamenti e troppi gli interessi che spesso inquinano l'attività del giornalista, anch'egli a volte asservito all'editore, al politico, ai poteri forti - non ultimo quello economico - che dominano oggi la nostra società. Come è ormai buona tradizione, la giornata si è conclusa con il pranzo conviviale offerto dal vescovo mons. Michele Pennisi, occasione di ulteriore e sereno confronto, stavolta però davanti ad un buon risotto alla marinara alle zucchine e gamberetti. Autore : Gianni Virgadaula » Altri articoli di Gianni Virgadaula |
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