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Corriere di Gela | Testimonial degli straordinari anni Sessanta
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notizia del 01/07/2007 messa in rete alle 11:50:48
Testimonial degli straordinari anni Sessanta

Prima che lo “sviluppo industriale” e la “grande fabbrica” regalassero alla città un illusorio benessere pagato dalla nostra gente a caro prezzo, anche la nostra Gela ha vissuto una sua età aurea: erano gli straordinari anni ’60 e leggendarie canzoni come “Tintarella di luna” di Mina o “Azzurro” di Adriano Celentano, riecheggiavano tra i lidi delle nostre spiagge bruciate da un sole abbacinante. Tra il boom delle minigonne e il twist di Edoardo Vianello, questa epoca vedeva nella Conchiglia il più bel monumento al divertimento e alla spensieratezza, la massima espressione di quei tempi da favola il cui ricordo si tramanda indelebile di generazione in generazione. Il mito della Conchiglia nasce ufficialmente il 24 giugno del 1958, quando la la splendida struttura fu inaugurata alla presenza dell’onorevole Salvatore Aldisio che scrisse così una pagina della storia “mondana” di Gela destinata a rimanere nel cuore di tutti, sebbene un lento, lentissimo e triste declino abbia segnato le ultime stagioni del famoso locale.
Ma il destino ha voluto che proprio in occasione del suo 49° anniversario la Conchiglia tornasse a far parlare di sé. Domenica 24 giugno è infatti crollata l’ala ovest della struttura il cui stato di degrado è stato più volte denunciato dalle associazioni ambientaliste. I motivi del cedimento sono infatti da addebitare alla mancata ristrutturazione del locale che il secolo scorso aveva visto serate danzanti con migliaia di ospiti e vip dell’epoca, e che sino al 1995 ospitò un personaggio illustre come Franco Zeffirelli. Il triste evento, quasi a voler scuotere le coscienze, ha generato commozione e riflessioni in città, facendo riemergere spontaneamente la memoria di quello che è stato uno dei punti di ritrovo piì rinomati della Sicilia.
I giovani gelesi tornano così ad ascoltare le storie e le “leggende” nate intorno a questa singolare struttura, che fece sognare ed innamorare tante coppie con motivi celebri quali “Una rotonda sul mare” di Fred Bongusto o “In ginocchio da te” di Gianni Morandi. E magari, proprio i giovani di oggi, stanchi dei soliti pubs e discoteche, immaginano come sarebbero state le loro serate in quello stesso locale tanto amato dai loro nonni. Ma i tempi cambiano, cambiano le mode. Il mondo va avanti. Il nostro lungomare però continua ad essere dominato dalla Conchiglia che, come una nobidonna decaduta, o come una balena ferita, dimenticata dall’ingratitudine degli uomini, rimane accasciata lì sulla sabbia, quasi a volerci ricordare che anche a Gela c’è stato un periodo in cui era lecito sognare.


Autore : Anastasia Virgadaula

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