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notizia del 12/04/2012 messa in rete alle 11:48:02
Monti e la Fornero mandano la classe operaia in... paradiso
Ha fatto clamore, divenendo subito un caso nazionale, la notizia secondo la quale una pensionata di Gela si è suicidata perché l’Inps le aveva ridotto la pensione di 200 Euro. E’ infatti a causa di questo “taglio” che la signora Nunzia, settantottenne, vedova e madre di quattro figli, avrebbe compiuto questo gesto estremo. In realtà però non esistono precisi riscontri che possano avvalorare questi tesi. D’altronde, non tutti i suicidi possono essere riconducibili al disagio sociale che gli italiani stanno vivendo. Ma certo il dramma della pensionata gelese e dei suoi familiari cade in un momento in cui milioni di cittadini sperimentano quotidianamente un grave malessere per via di una crisi economica che come il dio Moloch inghiotte tutto e tutti. Così il riconoscimento del premier Mario Monti “alla maturità degli italiani che hanno mostrato di comprendere che vale la penna di sopportare sacrifici rilevanti” sembra proprio una “boutade” se non addirittura una provocazione. La verità è che questo esecutivo dei “professori” e “primi della classe” mostra nei confronti dei cittadini un cinismo e un distacco dai problemi reali della gente che deve fare riflettere. Le conseguenze di questo “andare avanti ad oltranza” senza calcolare le tragedie di tanti operai, pensionati, imprenditori, cassintegrati, esodati, che per mangiare o per pagare i debiti sono costretti a darsi in mano agli usurai o a vendere ciò che hanno costruito dopo un’esistenza di lavori e di sacrifici, sono sotto gli occhi di tutti e spesso arrivano alle estreme conseguenze.
Dall’avvento del governo Monti è impressionante il numero di suicidi. C’è una crescita esponenziale da paura. Ci chiediamo se fra i sacrifici da imporre agli italiani previsti e calcolati dall’esecutivo, ci fosse pure un certo numero di morti. Già, cosa può importare se 10, 100, 1.000 cittadini si sparano o si danno fuoco, di fronte all’obiettivo più alto e più nobile che è la salvezza dell’Italia? Ricordo che nel ’45 il governo degli Stati Uniti per evitare un prolungamento della guerra con altre distruzioni, altri lutti e altri danni all’economia americana, decise di lanciare un attacco nucleare sui nipponici. A chi poteva importare di sacrificare 200.000 giapponesi, di fronte all’idea di ridare la Pace al mondo? La decisione venne presa a tavolino in maniera scientifica, fredda, calcolata. Così vennero lanciate due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Naturalmente, ho citato questo “episodio” come un paradosso e mi rifiuto di pensare che qualcuno possa volere insieme al portafogli e alle stesse mutande degli italiani, anche la loro pelle. Ma quando uno Stato, seppure involontariamente, causa la morte di uno solo dei suoi cittadini, ebbene quello Stato ha fallito.
E quindi Monti non può rimanere indifferente di fronte al ripetersi di questi fatti. Lui alla fine potrà anche rimettere in sesto i conti del nostro Paese, il che è ancora tutto da vedere, ma certo non potrà riconsegnare alle madri, alle spose, ai figli, alle famiglie, quelle persone disperate che hanno deciso di farla finita perché un giorno quello Stato in cui credevano gli si è rivoltato contro chiedendogli l’impossibile. Persone queste forse fragili, ma per lo più oneste e piene di dignità, perché state certi che non sono i “paperoni”, gli evasori fiscali, i faccendieri o i tanti maestri della truffa che si ammazzano. Loro la faranno sempre franca, anche in barba ai professori e ai primi della classe che con delle semplici espressioni algebriche pensano di sistemare tutto. Certo, la matematica è una scienza perfetta e quelli bravi sono sempre capaci di fare quadrare i conti, ma la matematica non ha cuore, è fatta di numeri. I cittadini però numeri non sono. Questo lo sa bene anche la Fornero che, poveretta, a volte piange e a volte si angoscia, e che certo, fra una stangata e l’altra e con o senza l’art. 18, vorrebbe mandare tutta la classe operaia in Paradiso (la citazione del film di Petri non è casuale). Peccato però che fin’ora il ministro del Welfare ha spalancato a migliaia di connazionali solo le porte dell’Inferno. E i partiti? Se la ridono. In fondo il governo tecnico è stato per loro una manna. Si sono disimpegnati da una gravissima colpa morale che riguarda tutti (quella di avere devastato negli anni il Paese), ma tutti allo stesso tempo si sono salvati costruendo una maggioranza (“responsabile” dicono loro, “di convenienza e sopravvivenza” dico io)) a sostegno di Mario Monti.
Autore : Gianni Virgadaula
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