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notizia del 06/05/2010 messa in rete alle 11:43:07
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Voti e migranti, pesante denuncia
Le liste sono praticamente complete, nessuno manca all'appello, anche la coalizione di centrodestra ha, alla fine, individuato il candidato da opporre ai rivali dell'altro campo, vedi il duo Angelo Fasulo-Calogero Speziale: sarà un mese di intensa campagna elettorale, niente deve essere lasciato al caso; “faccendieri”, “galoppini”, militanti, parenti, tutti si preparano al raggiungimento dell'obiettivo. Quest'anno, però, sembra possibile individuare dei nuovi target da coinvolgere a tutti i costi; di lavoratori stranieri, in città, se ne trovano parecchi, alcuni muniti di regolare permesso di soggiorno, altri, invece, soggetti ai voleri di chi ne approfitta, altri ancora, inoltre, in quanto comunitari, in grado di potersi iscrivere alle liste dei residenti e partecipare alle scelte della città, comprese quelle politiche.
E allora perché non tentarci?
Nuccio Corallo (nella foto), responsabile, insieme a Rosaria Scicolone, dello sportello migranti della Cgil, non ha dubbi: “Le prossime elezioni sono fondamentali, e quindi si cerca di coinvolgere anche coloro, ad esempio i lavoratori romeni, che da poco risiedono in città”.
Il meccanismo, del resto, non è così complesso: i comunitari in possesso di una regolare carta d'identità, una volta iscritti all'interno del registro dei residenti, possono richiedere il rilascio di un certificato elettorale, di modo da potersi recare al seggio loro assegnato.
Un esperto fa notare che l'unico requisito richiesto è la normale iscrizione nel registro dei residenti: non importa da quanto tempo, è sufficiente esserci, insomma.
E allora anche i lavoratori comunitari diventano appetibili; ovviamente quando si parla di questi uomini e queste donne, non si può che far riferimento alle molte badanti, in prevalenza romene, presenti a Gela, dove hanno eletto residenza.
“Una donna romena che seguiamo da parecchio tempo, M., mi ha descritto un frenetico giro di chiamate ed incontri, normalmente il primo contatto viene fornito da un'ex badante, prima sua collega, E., che, a quanto pare, ha avuto incarico da un addetto comunale, il cui preciso ruolo all'interno dell'ente, però, non ci è stato specificato, di invogliare le connazionali a recarsi ai seggi, allo scopo di votare un preciso candidato, indicato dalla stessa E., dietro il pagamento di qualche decina di euro, ammontare, ovviamente, raddoppiato per l'organizzatrice dell'intero stratagemma, comunque direttamente legata all'addetto, spinto, a sua volta, da un forte interesse verso un unico candidato”, questa la ricostruzione dei fatti fornita dallo stesso Corallo, molto preoccupato per la piega manifestatasi.
Anche cinquanta euro possono fare la differenza tra un concorrente e l'altro, soprattutto quando i destinatari del compenso ne percepiscono poche centinaia al mese.
“Questo giro non ci piace affatto, purtroppo il timore concerne anche le forme, diciamo indirette, di condizionamento, spesso praticate da coloro che dovrebbero solo pensare al benessere dell'immigrato, garantendogli una migliore permanenza, sociale e burocratica, all'interno del nostro territorio”.
La denuncia di Nuccio Corallo non si alimenta di mezze misure o particolari remore paternaliste, il sindacalista cita testimonianze fornite da alcune assistite dello sportello tenuto all'interno dei locali della Cgil, tra le principali richiedenti di informazioni relative a queste “particolari” offerte.
Mentre E. continua nel suo tumultuoso via vai, dall'abitazione di una connazionale a quella di un'altra, la campagna elettorale inizia a decollare, i colpi non si risparmiano a nessuno: un voto in più, del resto, può sempre fare la differenza.
Autore : Rosario Cauchi
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