Corriere di Gela | Commemorato lo sbarco del ‘43

Commemorato lo sbarco del ‘43

Il Comune stavolta ha fatto centro, seppure con qualche inconveniente logistico, quale lo stato di assoluta precarietà in cui versa il lungomare, che per ottenere l’effetto “speciale” di quattro faretti sotto le palme sta facendo trascorrere ai gelesi un’estate infernale. Lo Sbarco Alleato a Gela é stato comunque commemorato bene, come non si faceva ai tempi di Nunzio Vicino, i cui scritti dobbiamo gran parte delle conoscenze di quelle drammatiche giornate estive di 60 anni fa.
La manifestazione (si continua sabato 12) ha coinvolto tanta gente, con cortei ed interventi discorsivi ed il simbolico omaggio floreale ai caduti che il sindaco Crocetta ha voluto fare di persona, portandosi a bordo di un’imbarcazione della Marina Militare.
L’intera manifestazione é stata promossa dall’assessorato comunale all’Istruzione Ricerca e Università retto dal preside Luciano Vullo, cui ha dato una gran mano il dirigente del settore, dott.ssa Maria Morinello. Hanno patrocinato l’evento l’Azienda provinciale per il Turismo (a proposito, ma l’Azienda turismo di Gela che fine ha fatto?), l’Associazione nazionale Marina d’Italia e la Raffineria di Gela.

La manifestazione è cominciata con un saluto ufficiale delle autorità ai marinai e agli ex combattenti che ha avuto luogo nell’aula consiliare del Comune di Gela. Presenti: il sindaco Rosario Crocetta, l’assessore all’istruzione prof. Luciano Vullo, il geometra Salvatore Cassarino presidente dell’Associazione marinai d’Italia”, l’ex comandante e combattente Traniello in rappresentanza dell’Ami di Rapallo, il Maresciallo della Capitaneria di Porto Salvatore Orami, il vice prefetto dott. Carmelo Spampinato, e in rappresentanza del Consiglio provinciale il Presidente Angelo Marotta. Dopo il saluto,n si sono recati insieme ad un’autocolonna militare e ad un corteo di automobili concentrati in piazza San Francesco in contrada Dirillo, dove il sindaco ha deposto la prima corona d’alloro benedetta da mons. Grazio Alabiso, in ricordo ai caduti in guerra del 10 luglio 1943. Subito dopo, un’altra corona è stata deposta, allo stesso modo, al Castelluccio, testimone silenzioso delle sanguinose battaglie avvenute dopo lo sbarco alleato, e dove giace un monumento, ivi sono scolpiti indelebili i loro nomi, che il sindaco ha letto, come a volerli ringraziare per aver donato la loro vita per la pace e la democrazia. Giunti al porto, motovedette della polizia e della Capitaneria di porto, hanno seguito il rimorchiatore “Gela Duce” che ha accolto tutti i presenti. Arrivati al largo, il sindaco Crocetta, ha gettato in mare una corona di fiori colorati, segno della multietnicità, poiché di ogni nazionalità sono stati gli uomini che hanno partecipato alla guerra, ma segno anche del ritorno alla pace. Grande l’emozione che ha colto alcuni degli ex combattenti. E’ stato inoltre offerto un rinfresco a quanti hanno partecipato alla manifestazione.
In serata, la mostra fotografica e sono state proiettate immagini sullo sbarco alleato a Gela. Una giornata quindi, all’insegna del ricordo di un periodo storico che ha tracciato le vie di un cammino decidendo così le sorti del presente.

Autore : Lorena Scimé

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