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notizia del 22/09/2004 messa in rete alle 11:30:42
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La solidarietà sull’asse Gela-Verona
Lo scorso anno nella ricorrenza del decimo anniversario del gemellaggio Fidas Verona e Adas Gela venne organizzata una esaltante manifestazione presso l’aula consiliare del Comune di Gela alla presenza di autorità politiche e religiose, ospiti un centinaio di donatori veronesi tra cui i massimi esponenti della Fidas.
Quella manifestazione è servita a consolidare i rapporti di amicizia tra le due associazioni creando i presupposti di un cammino comune di due realtà sociali diverse, l’una ricca – quella veneta – e l’altra, la nostra economicamente disagiata, all’insegna della solidarietà. E questo percorso che si rafforza nel tempo conduce adesso a Verona dove quel patto d’amicizia siglato undici anni fa, si rinnova. Infatti un gruppo ventidue persone con in testa il presidente dell’Adas dott. Felice Damaggio (foto) sono partiti giovedì scorso alla volta della città veneta dove giungeranno anche il presidente della provincia Filippo Collura, il presidente del Consiglio comunale ed il sindaco di Gela Rosario Crocetta. Per l’occasione verranno scambiati doni tra le amministrazioni comunale e provinciale.
“Scopo dell’incontro – ci spiega il presidente dell’Adas dottor Felice Damaggio – è riconducibile a tre motivi principali. Primo, quello di ricambiare la visita che i nostri amici hanno effettuato a Gela l’11 ottobre dello scorso anno in occasione del decennale del patto di gemellaggio. Giunsero a Gela circa centocinquanta persone ospitate in un’aula consiliare stracolma. Secondo, ci è sembrato giusto portare il nostro messaggio di gratitudine e di ringraziamento. Diremo loro che le imbeccate che ci hanno trasmesso hanno prodotto dei frutti. I traguardi che abbiamo raggiunto sono dovuti grazie alla loro esperienza”.
E Damaggio continua ricordando alcune iniziative della Fidas di Verona tra cui quella di donare agli studenti un quadernone con un frontespizio ricco di immagini che illustrano l’attività dell’associazione, con frasi e slogan riguardanti la donazione del sangue. Traendo spunto da quella esperienza, anche a Gela è stato realizzato un quadernone simile per distribuirlo nelle scuole gelesi.
E’ chiaro un fatto: da quando l’Adas si è proiettata all’esterno recandosi con tutto lo staff medico e paramedio presso le associazioni, le scuole, presso studi di professionisti, in aziende locali c’è stato un notevole incremento nella raccolta del sangue. Il nostro sguardo si concentra ad un certo punto su un grafico che raccoglie l’andamento della donazione a partire dal 2001 e sino all’agosto 2004. Balza subito agli occhi l’impennata della curva che segna un crescendo rispetto allo scorso anno di un buon 33,8%. Damaggio ci aggiorna subito delle cifre in assoluto al 14 settembre e con un certo orgoglio ci parla di 1914 sacche raccolte. Rifugge da ogni complimento che spontaneamente gli comunichiamo perché oggettivamente lo merita, ma per lui se merito deve riconoscersi va ascritto a tutti i collaboratori dell’Adas e soprattutto a quei donatori anonimi che offrono il proprio sangue.
"Abbiamo copiato anche noi quel quadernone – continua il presidente dell’Adas – che abbiamo regalato ai ragazzi di tutti gli istituti superiori delle classi quinte. Vi sono riportati dei messaggi sulla donazione del sangue, notizie e pubblicità. Siamo certi che l’iniziativa è piaciuta ai ragazzi che in tal modo fanno veicolare la cultura della donazione del sangue nelle famiglie".
– Dottor Damaggio perché si fanno questi gemellaggi e a cosa si mira?
"Visto che dalle nostre parti non c’era esperienza sulla donazione del sangue, si mirava ad avere dei rapporti di fratellanza con una grossa associazione per potere essere aiutati in questo cammino. Uno scambio di esperienze. Noi abbiamo ancora tanto da apprendere da loro. Loro sono autosufficienti, mandano sangue all’Italia meridionale. A Verona non si telefona al donatore. Egli sa quando deve andare a donare perché ha un cartellino dove è annotato il giorno e l’ora in cui dovrà recarsi a compiere quell’atto d’amore".
– A conclusione del nostro incontro quale è il suo messaggio ai cittadini, alla gente che ancora è reticente ad offrire il proprio sangue?
"Ringraziamo tutti. L’obiettivo delle raccolte esterne è finalizzato ad acquisire nuovi donatori, ad entrare in moduli in parte incontaminati riguardo alla donazione del sangue. Una volta che le persone si sono avvicinate alla donazione attraverso questo espediente di andarli a cercare, poi si recheranno presso l’ospedale che è il luogo naturale. Le raccolte esterne serviranno soltanto per il donatore della domenica. Questo è il mio messaggio. Noi continueremo il nostro lavoro che continueremo in misura più forte. Infine voglio dare un’anticipazione: il 29 prossimo saremo alla media Giudici diretta dal prof. Dugo, dove faremo una raccolta di sangue tra il corpo docente ed i genitori. Il tutto sarà preceduto da un incontro con i docenti, genitori e ragazzi. Noi abbiamo il dovere di inculcare ai giovani il concetto di donazione".
Autore : Nello Lombardo
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