|
notizia del 28/08/2006 messa in rete alle 11:21:48
Quando il ghiaccio si vendeva per strada
“Ghiaccio, ghiaccio!” era il grido – di tanti anni fa – del venditore ambulante che, con un carrettino a mano, trasportava per le vie di Gela due lastre di ghiaccio industriale. Tante persone lo avvicinavano e lui vendeva, per venti centesimi, del ghiaccio grattugiato.
Il secondo conflitto mondiale non era ancora chiuso e, nei negozi di Gela, non si vendevano ancora frigoriferi, condizionatori, ventilatori, impianti di riscaldamento.
Quando arrivava la bela stagione, puntualmente spuntavano gli allarmi per il caldo e i problemi erano le zanzare, il tracoma, le mosche, la malaria, le meduse, l’influenza, gli anziani...
C’erano dei gelatai ambulanti che vendevano coni gelato (sciallotti) lungo il Corso Vittorio Emanuele.
La mattina si scappava in tanti al mare, ma molte donne il bagno lo facevano la sera, con una lunga camicia. E siccome sulla spiaggia erano ormeggiati allora tanti bastimenti e piccole imbarcazioni, le donne stendevano un telo e lì sotto si spogliavano e si vestivano.
Allora non c’era l’aumento dei prezzi, l’acqua potabile accontentava l’intera cittadinanza, in alcuni punti della città sorgevano dissetanti fontanelle, nessuno pensava di comprare bottiglie di acqua minerale.
Ma quello che mi è rimasto in mente dell’estate di tanti anni fa è il caratteristico grido del venditore di ghiaccio grattugiato per le vie del centro. Dimenticavo di dire che allora il venditore di ghiaccio portava pure nel carrettino due bottiglie di bevande a colori, una rosea e una verde che, a seconda delle richieste, spruzzava sul ghiaccio grattugiato.
Autore : Gino Alabiso
» Altri articoli di Gino Alabiso
|
|
|
In Edicola |
|
Cerca |
Cerca le notizie nel nostro archivio. |
|
|
|
|