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Corriere di Gela | Io, bagherese vigilessa a Gela
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notizia del 22/04/2003 messa in rete alle 11:22:34
Io, bagherese vigilessa a Gela

Bagherese puro sangue, Paola Tornatore , da cinque mesi fa l’agente di polizia municipale presso il comando dei vigili urbani della nostra città.
Paola è stata “dislocata” a Gela dopo essere arrivata terza in un concorso per otto posti di vigile urbano. I partecipanti erano 1.500.
Abbiamo incontrato la bagherese neovigilessa per un’intervista. E per vedere se è ancora bagherese o se si sta gelesizzando. Tra una risposta e l’altra, involontariamente Paola traccia un quadro delle differenze e delle somiglianze tra la natia Bagheria e la Gela acquisita.
– Paola, come è stato il tuo primo approccio con Gela?
"Il primo impatto è stato quasi traumatico. Sono entrata per la pri volta a Gela dal lato dei quartieri abusivi, pieni di case all’apparenza grigie e senza alcuna decorazione. Guardando quel paesaggio desolato, mi sono detta: Dio mio, dove sono capitata! Io dovrei stare qui? Poi, però, inoltrandomi per le zone meno periferiche, ho incominciato a vedere un’altra Gela, più ordinata, colorata e accogliente. Ho l’impressione di iniziare una nuova vita, poiché sono venuta a lavorare in un posto dove non avevo alcun appoggio e non conoscevo nessuno. Devo dire che qui ho trovato dei colleghi squisiti, che mi stanno aiutando ad inserirmi nella realtà gelese";.
– Che opinione hai in questo momento dei gelesi?
"Quando ho detto che dovevo venire a lavorare a Gela è scoppiato un putiferio. Conoscenti, amici e parenti non hanno fatto altro che dissuadermi. ‘Ma sei pazza, vai a lavorare a Gela, e se ti succede qualcosa?’. Oggi devo smentire tutte le malevoli dicerie che circolano su Gela, città che, secondo me, non è affatto orrenda e pericolosa come vuole un certo stereotipo. Anzi, trovo che i gelesi siano molto ospitali";.

– Quali differenze hai notato tra la tua Bagheria e la città di Gela?
"Non ci sono grandissime differenze. La vita mondana, ad esempio, è simile. Pub, luoghi di intrattenimento musicale, discoteche sono come a Bagheria (però qui a Gela, due volte gli abitanti della mia città, c’è più scelta). Nella piazza e sul corso centrale c’è sempre tantissima gente. E per chi è abituato a frequentare le poco affollate piazze di Bagheria, fa quasi impressione, ti sembra di avere addosso gli occhi di tutti. Ma la più grande differenza forse sta nell’educazione civica, che i gelesi sconoscono";.
– Cosa fai nel tempo libero?
"All’inizio stavo tappata in casa, a guardare le foto di Bagheria appese alle pareti. Ora, invece, giro in macchina per la città, visito i luoghi di interesse archelogico (qui ce ne sono tantissimi, tra i quali ho già apprezzato le mura greche di Caposoprano). Girando ho scoperto anche che qui vivono alcuni bagheresi che hanno sposato donne gelesi. Insomma qui c’è una piccola colonia bagherese e mi fa molto piacere. Mi fermo spesso al lungomare, che è molto più vasto del corrispettivo bagherese. Osservando il movimento delle onde mi sembra che all’orizzonte inizino le acque del mare di Bagheria. E mi commuovo un poco".
– Cosa ti manca di Bagheria? "Mi manca l’andare in giro per i negozi. Mi mancano i cannoli alla ricotta del Bar Ester, le mie passeggiate in automobile per le naturalistiche vie di Capo Zafferano, Porticello, Sant’Elia";.
– Ogni tanto torni a Bagheria?
"Ogni quindici giorni circa volo nella mia terra per una full-immersion di due- tre giorni. Ogni volta mi sembra di essere mancata per tanto tempo".
– Come sono i ragazzi di Gela?
"Hanno una galanteria che altrove è scomparsa. In qualunque locale si vada, non lasciano mai pagare il conto ad una donna. Ti aprono la portiera per agevolarti l’uscita dalla macchina. Sono veramente galanti e premurosi”.
– Sposeresti un gelese?
"Tutta la mia vita è a Bagheria. L’unico motivo per il quale mi fermerei a Gela per tutta la vita sarebbe appunto il matrimonio con un gelese. Non ho pregiudizi. Ma il mio cuore ancora non è stato conquistato";.


Autore : Roberto Gerbino

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