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notizia del 28/08/2007 messa in rete alle 11:19:39
Cattolico Vitandus
L’altro giorno ho incontrato un sacerdote da me ben conosciuto. L’ho salutato e gli ho rivolto la parola per un approccio. Quel sacerdote si è subito allontanato stizzito senza neppure rispondere al mio saluto. Che meschinità! Sono le regole della buona creanza cattolica. Il che dimostrerebbe che io sono un cattolico “vitandus” secondo la mentalità e la terminologia del vecchio codice di diritto canonico.
Naturalmente l’atteggiamento di quel sacerdote mi ha ferito, ma mi fornisce nuove energie per continuare nella mia opera di contestazione. Ammiro di più mons. Alabiso che non manca di salutarmi ogni volta che lo incontro e mi ha mandato i suoi saluti tramite mio figlio. Secondo lo spirito evangelico bisogna andare in cerca della pecorella smarrita.
Sono convinto che se un cattolico esce fuori dagli schemi e dice qualche stramberia, non deve essere “evitato” come lebbroso, ma deve essere amorevolmente seguito e curato, nella speranza che si ravveda. Da anni ho esposto le mie aperte critiche contro le cosiddette tre religioni monoteiste. Nessuno ha mai avuto finora il coraggio di rispondermi.
Unica coraggiosa eccezione Gianni Virgadaula che ha confutato un mio articolo sul celibato ecclesiastico. Anche se non mi ha convinto, non posso non apprezzare il suo gesto. Riconosco la divina persona di Gesù Cristo del quale sono innamorato, sono convinto che la sola Chiesa Cattolica (non certamente i Protestanti e le mille altre confessioni che si appellano a Gesù Cristo) ha trasmesso, pur con tutte le sue pecche, il divino messaggio di Gesù, ammiro la santità di S. Francesco e di molti altri come Madre Teresa di Calcutta, riconosco la santità di Padre Pio col quale ho avuto la fortuna di parlare personalmente e dal quale ho ricevuto una grazia segnalata, ma non credo nella santità di San Roberto Bellarmino, di San Pio V, San Giovanni da Capistrano feroci persecutori degli eretici, non ritengo santi Pio IX e Pio X che solennemente hanno condannato la libertà di coscienza e di religione.
E principalmente hanno condannato la libertà di coscienza e di religione. E principalmente non posso accettare alcuni dogmi costruiti dalla Chiesa che contrastano col comune buonsenso e che ci danno di Dio un’immagine distorta. Se, come faccio io, si può dimostrare la falsità delle tre religioni monoteiste, allora veniamo a trovarci di fronte ad una delle più grandi rivoluzioni religiose.
Da troppo tempo sto aspettando che qualcuna delle televisioni private mi dia la possibilità di esporre queste mie idee, ma purtroppo mi pare che stia trionfando un miserabile conformismo, sfido chiunque a dibattere con me su questi argomenti.
Del Corano non si può parlare perché i fanatici islamici non te lo consentono. Parliamo almeno della Bibbia che per la Chiesa è tutta parola di Dio.
Il Concilio, Vaticano II ha ribadito l’insegnamento costante di duemila anni. “La Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia del Vecchi che del Nuovo Testamento con tutte le loro parti, perché scritti per ispirazione dello Spirito Santo, hanno Dio per autore… Dio scelse e si servì di uomini affinché agendo egli in essi e per loro mezzo scrivessero tutte e soltanto quelle cose che Egli voleva fossero scritte” (Dei Verbum 11).
Io non nego che nella Bibbia, specialmente elevate, ma, per esempio, il racconto del peccato originale è una favola inventata dall’autore sacro che offende gravemente la santità, la giustizia e l’onnipotenza di Dio. Questi mette alla prova Adamo pur sapendo che avrebbe peccato e fa piangere a me le conseguenze di un peccato che non ho commesso. Dio voleva l’uomo felice, lo colloca nel paradiso terrestre, gli offre l’immortalità, la grazia santificante e tanti altri doni, ma alla fine il demonio riesce a sconfiggere Dio e vanifica i suoi divini disegni.
Una creatura che vince il suo creatore: Dio ci fa una figura molto meschina. Non parliamo dell’assurda richiesta di Dio ad Abramo di uccidergli il figlio Isacco, non parliamo delle assurde condanne a morte contro gli omosessuali, contro il figlio ribelle, contro chi non osserva il sabato, contro chi mangia il sangue, contro il padrone del bue che con una cornata uccide un uomo, contro i coniugi che fanno l’amore durante le regole della donna, contro chi si accoppia con una bestia, contro chi ti incita a servire dei falsi. Potremmo continuare all’infinito: Dio che chiede il sacrificio di tante povere bestie, che stabilisce il taglio delle mani alla donna che per salvare il marito dall’aggressore si attacca ai testicoli dello stesso, che da al padrone il diritto di uccidere lo schiavo “suo denaro” etc. Conclusione: questo è un Dio inaccettabile, falso. Mi si dimostri il contrario. Sarò ben lieto di riconoscere che sono stato io a sbagliarmi.
Mi meraviglia altamente che sono passati tanti secoli e tanti sapienti, tanti teologi insigni non abbiano capito cose così elementari. La Chiesa deve una buona volta decidersi a riconoscere i propri errori che non sono pochi. Non scandalizzano i tanti peccati storicamente documentabili (tortura e rogo per gli eretici, costrizione ad abbracciare la fede cattolica, Inquisizione, opposizione al progresso etc) perché la Chiesa non ha mai preteso l’impeccabilità. Ha preteso invece l’infallibilità, ma si può dimostrare che di sbagli ne ha fatti anche troppi. La Chiesa non è infallibile, ma è solo indefettibile come le ha promesso il suo divino fondatore. Non è stato forse lo stesso Vaticano II a dire che “la Chiesa ha bisogno sempre di essere riformata”? Mettiamoli in atto questi buoni propositi.
Autore : Antonio Corsello
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