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notizia del 12/04/2012 messa in rete alle 11:16:12
Il clima della concertina
Possiamo battezzarlo così. E’ quel tipo di filo spinato usato dai militari per delimitare aree in campi di battaglia. A questo pare siamo arrivati sentendo gli umori e le esternazioni dei lavoratori nell’assemblea sindacale indetta a Gela dalla Cgil il 3 aprile ed estesa a tutti i lavoratori per discutere della nuova riforma del mercato del lavoro che l’attuale governo sta varando e di cui l’art. 18 costituisce una simbolica rappresentazione del rapporto che si vuole instaurare con i lavoratori di oggi e del prossimo futuro. Il clima era l’effetto di una consapevolezza che va ricercata a monte e che tenteremo di decifrare facendo riferimento alla fenomenologia industriale che si instaura nei momenti di crisi strutturale, quale quella che stiamo vivendo.
Infatti negli assetti locali di Gela c’è molto degli assetti globali a cui molte aziende si stanno ispirando, battezzando una politica aziendale che ha connotati ormai uniformi in tutta Italia e che è il risultato di logiche di sopravvivenza all’arma bianca nel mercato falsamente liberale che l’Italia si ritrova dopo anni di immobilismo e falso ottimismo, utilizzato dalla politica nella sua perenne caccia al consenso facile e plurale.
La novità che stiamo vivendo si può sintetizzare nella seguente affermazione: la crisi globale è stata trasformata dalle aziende in uno strumento di produttività e la produttività ha inglobato ed incapsulato l’etica lavorativa. Sta qui il cambio di scenario. Spieghiamolo.
Le aziende sanno che la crisi strutturale si spalmerà per tutto il 2012 ed il 2013, un periodo immenso se vissuto con questi indicatori di PIL, disoccupazione, calo dei consumi ed inflazione in medio incremento. Indicatori che sono l’emblema di una recessione che smembra il tessuto sociale e inibisce ogni intrapresa di capitali.
In questa situazione le aziende che hanno business decennali, come quello dell’energia, possono scommettere solo nel lungo periodo e possono trasformare la crisi in una finestra di opportunità che può consentire azioni di ingegneria sociale che, in periodi di relativo benessere, sono impraticabili. Accade allora che l’etica del lavoro, basata sui diritti del lavoro, declinati da leggi e contratti collettivi, viene inglobata nel processo produttivo quale componente funzionale a rendere competitiva l’azienda. I diritti diventano una componente del processo produttivo, un fattore di produzione, e questo spiega come l’accanimento su concettualità, oggettivamente opinabili, sono invece al centro del dibattito economico italiano. La Fiat lo dimostra, la prima azienda ad attuare una politica aziendale dura e di esclusione sta producendo un -35,6 % di calo di vendite in Italia a testimonianza del fatto che i fattori produttivi poggiano sull’innovazione di prodotto e di processo, secondariamente sull’organizzazione del lavoro e terziamente sulla produttività dei lavoratori che, certo, è una componente della competitività, ma non è una componente risolutiva. Il mercato dell’auto tedesca lo conferma.
Pertanto l’ingegneria aziendale oggi ingloba la revisione del rapporto con il lavoratore come componente produttiva inserita nel processo industriale. Un approccio che, come una ruspa, sbanca diritti e rapporti dei decenni passati, sfibrando le relazioni tra quelli che erano gli attori della matrice industriale su cui l’Italia aveva basato la sua capacità produttiva.
Un bel dire ed un bel vedere. D’altra parte cosa significa la frase Montiana “il mercato e l’Europa ce lo chiedono?” se non un primato della sfera economica e produttiva sull’etica del lavoro?
Rimane un’ultima domanda. Poiché il lavoratore, con tutto il suo bagaglio di diritti e prerogative, diventa un componente della competitività industriale, quale è il limite prima del quale fermarsi nel richiedere impegno e flessibilità? Come lavoratore, la risorsa umana non riesce più a “valere” nel contesto industriale, nel senso che il lavoratore non riesce paradossalmente ad incidere neanche con i tradizionali strumenti dello sciopero e della rappresentanza. Scatta a questo punto un’altra componente rappresentativa che è quella del consumatore che, anch’essa paradossalmente, acquista più valenza rispetto al mercato che quella del lavoratore. Il consumo dei combustibili per autotrazione è un esempio illuminante. Il prezzo della benzina sale a dismisura, cresce il prezzo dell’energia domestica ed il consumatore arriva ad un punto in cui trova conveniente utilizzare mezzi pubblici o a pedali, o energie alternative, in pratica deprime i consumi e costringe il mercato e lo Stato, che dalle accise trae la tassazione più certa, ad intervenire con misure che scoraggiano le alternative all’energia tradizionale. E’ quello che sta accadendo con le politiche di decremento degli incentivi alle energie alternative in corso di elaborazione presso il ministero dello sviluppo economico. In sintesi il ruolo di consumatore ha oggi una influenza maggiore che il ruolo del lavoratore. Paradossi dell’occidente decadente.
Ed in questa contrapposizione all’arma bianca si perde la grande opportunità di una crescita di responsabilità reciproca sia tra i lavoratori sia tra i management aziendali che non si vedono più complementari ma alternativi, commettendo un errore che pagheremo negli anni a venire.
Ovviamente questa deriva non può certo continuare all’infinito, semplicemente perché non produce responsabilità condivisa che è il vero patrimonio virtuoso che alimenta intraprese e ambienti aziendali. L’Italia è ancora distante da ciò e forse dovrà ancora pagare qualche prezzo elevato per venirne fuori.
Gela vive questo clima e lo vive con nervosismo e con la reattività tipica di popolazioni che hanno sempre sospettato che dietro le ragioni altrui ci sia dell’altro incoffessabile. Intanto lo scenario prossimo produrrà fratture e contrapposizioni dalle quali ci sarà da apprendere e da capire come in tutte le crisi. Con l’unica speranza, mai sopprimibile, che gli attori comprendano che si vince e si perde insieme anche se con tempi differiti.
Autore : Sebastiano Abbenante
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