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notizia del 26/06/2004 messa in rete alle 11:08:32
Ora che le scuole sono chiuse...
Ora che le scuole sono chiuse (restano da ultimare soltanto gli esami di stato), i quotidiani torneranno a parlare male della classe degli insegnanti, dicendo che hanno due lunghi mesi di vacanza, che sono pagati sufficientemente. Scrivevano pure che gli insegnanti rimandavano alcuni alunni, per prepararli privatamente agli esami autunnali di riparazione.
Una volta l’insegnante era considerato una persona di famiglia, capace di dare, dopo il padre e la madre, saggi consigli e utili cognizioni di vita ai ragazzi loro affidati.
Fare oggi scuola è diventata una cosa difficile, vuoi per la irrequietezza degli alunni, vuoi per le tante riforme (ricordano il vestito di Arlecchino) che piovono dal Ministero della Pubblica istruzione e vuoi per le continue riunioni degli insegnanti (volute dai superiori) con una vastità di proposte, di gite e di viaggi di istruzione, visite guidate, cineforum, dibattiti, aggiornamenti, preparazione, problemi sulla droga ed altro. Si prospettano tante cose, si fa “tutto”, tranne che scuola. Resta per l’insegnante la gloria di considerarsi “educatore”.
Una volta il pianeta scuola era diverso e l’insegnante nel pomeriggio non doveva recarsi a scuola, alle frequenti riunioni, ma si preparava a casa la lezione che doveva svolgere il giorno dopo, correggeva i compitini degli alunni.
Fare scuola oggi è abbastanza defaticante e non si raggiungono, come si deve, i risultati di una volta. Ma non lamentiamoci se qualche alunno, dopo aver superato gli esami di quinta, sa a stento leggere e scrivere.
Io sono un vecchio maestro in pensione e ogni tanto rivedo nostalgicamente me vecchie foto in bianco e nero scattate con i miei alunni di tanti anni fa. Oggi gli “ex” alunni sono adulti, sposati, con figli.
Tanti sono diventati professionisti e io, per questo motivo, ne sono orgoglioso; alcuni tengono cattedre, una insegna all’Ateneo pisano.
Della scuola quel che resta e gratifica i vecchi insegnanti è il sorriso dell’ex alunno, che si incontra per le strade e saluta. E’ un gesto splendido se a volte si ferma e chiede al maestro della sua salute: è un atto che viene tanto apprezzato.
Autore : Gino Alabiso
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