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notizia del 11/03/2013 messa in rete alle 10:49:22
Iniziative per la XVIII Giornata della Memoria
In occasione delle manifestazioni promosse dal presidio di Gela nell’ambito della XVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno, lunedì scorso, Vincenzo ed Augusta Agostino, genitori di Nino, poliziotto assassinato a Palermo nel 1989, hanno incontrato gli studenti dell’istituto tecnico commerciale “Luigi Sturzo”.
Vincenzo è oggi conosciuto per aver percorso qualsiasi strada pur di ottenere giustizia da quello Stato per il quale suo figlio Nino ha consapevolmente sacrificato la vita, ha promesso di non tagliare più la propria barba bianca fino a che non otterrà quello che gli spetta; giustizia per suo figlio, per la sua famiglia, per la nuora Ida, all’epoca incinta di cinque mesi. Una testimonianza dettagliata, la sua, sulla notte dell’assassinio dell’agente e della moglie Ida, vittime innocenti della mafia.
«Cerchiamo giustizia - hanno detto i genitori di Nino. Vogliamo che la verità sull'omicidio di nostro figlio e di nostra nuora venga fuori perché possiamo trovare pace nei nostri cuori. La nostra è una missione che in giro per tutta la nazione vuole fare emergere un messaggio chiaro che rivolgiamo ai giovani, futuri promotori della costituzione: non arrendetevi alle logiche mafiose – hanno detto agli studenti – siate uomini liberi e coraggiosi perché valgano i vostri diritti e il vostro dovere non venga meno".
Commosso il Dirigente Scolastico Angela Scaglione che ha ribadito quanto sia "importante il senso della memoria ed il dovere del ricordo". "Queste manifestazioni culturali – ha proseguito – sono necessarie perché ci impongono di non negare un fatto piuttosto di condividerlo perché la storia se ne appropri e non si verifichi più".
«Siamo convinti che oggi sia necessario portare avanti una battaglia fondamentale per le sorti della democrazia, della legalità e della libertà stessa sul nostro territorio – ha detto il presidente del presidio di Libera di Gela, dott. Spata – . Augusta e Vincenzo Agostino sono una testimonianza di come sia possibile portare avanti quel senso di giustizia che anche se lontano dai procedimenti dei Tribunali trova riscontro nell'ascolto dei giovani come quelli di Gela che attoniti e commossi si sono stretti attorno alla famiglia di Nino condividendone il dolore e la testimonianze".
Autore : Eleonora Cerro
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