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Corriere di Gela | Moica, da vent’anni una battaglia tutta al femminile
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notizia del 29/11/2008 messa in rete alle 10:23:32
Moica, da vent’anni una battaglia tutta al femminile

Una lotta ardua, quella della donna che nel corso dei secoli ha cercato di imporsi con doveri si, ma anche con propri diritti. La storia a noi nota ci mostra come il ruolo della donna nella società sia mutato. Impegnata agli inizi solo in alcune attività lavorative, arriva oggi ad essere protagonista indiscussa anche in ruoli e cariche di alto livello.
Non più solo casalinga, ma donna che lavora, a parità e condizioni uguali a quelle dell’uomo. A rafforzamento di questa condizione, si pone anche Moica (movimento italiano casalinghe). Al centro infatti il ruolo fondamentale della donna e dei suoi diritti. Dal ’46 momento in cui la donna cerca di imporsi, dall’entrata delle donne in Parlamento, le cose sono per lo più cambiate, ma la strada è ancora lunga. Moica è l’associazione presente a Gela, che sottolinea il lavoro della casalinga, attività lavorativa non ancora considerata al pari di qualsiasi altra. Un lavoro, che, per pregiudizio, forse, si differenzia da una normale attività retribuita. Questa battaglia parte proprio sul piano nazionale. L’attività di Moica si occupa inoltre della diffusione della cultura, ed ha un ruolo attivo anche nel sociale. Tante le iniziative che vengono realizzate, spesso in collaborazione con altre realtà.
Per approfondire gli aspetti relativi all’associazione abbiamo ascoltato la responsabile nonchè neopresidente di Moica, Rosetta Corallo Paladino. Nominata recentemente e seguita alla sig.ra Melfa, Rosetta Corallo Paladino rappresenterà l’associazione in veste ufficiale nel primo incontro di venerdì 28 novembre.
– Quando nasce la realtà Moica?
«Nell’87 e da allora si sono succedute , varie presidenze. La prima, quella di Luciana Ventura; poi l’insegnante Tina Miceli. Dopo un momento di stasi, il direttivo ha fortemente voluto la ripresa del Moica, di cui sono attualmente a capo. La vice presidente è Nunziatina Vizzini, la segretaria è Cettina Sarto e alla tesoreria Salvina Gallo, fidata collaboratrice»
– Come mai questa partecipazione al Cesvop?
«La nostra è una associazione aperta, di conseguenza siamo in collaborazione con molte altre realtà del territorio. Circa 40 le componenti iscritte, ovviamente tutte donne. Anche se in altre realtà italiane esistono uomini casalinghi. L’associazione vive con il tesseramento delle componenti e l’auto sostegno per le piccole esigenze. La sede nazionale è ubicata a Brescia, a capo c’è Tina Leonzi, giornalista e presidente dell’associazione che porta avanti con grande impegno».
– Ci sono dei progetti svolti o in fase di realizzazione?
«Le iniziative che vengono proposte e organizzate sono davvero tante. Il 18 settembre abbiamo organizzato una riunione per concordare sulla continuità dell’associazione. L’11 novembre è stato presentato il programma di massima che porteremo avanti. A seguire la celebrazione di San Martino ed il tesseramento. Il 28 novembre svolgeremo una conferenza sul testamento biologico, accanimento terapeutico e tutela della vita. A trattare di ciò l’avv. Mortello, la dott.ssa Teresa Deuzzi e padre Giuseppe Fausciana che tratterà l’aspetto religioso sulla tutela della vita. Il 24 dicembre seguiranno gli auguri delle festività natalizie, con una tombolata. Speriamo inoltre di poter realizzare un concerto di natale. A gennaio una conferenza sulla prevenzione e cura delle malattie dell’orecchio. Tra i numerosi eventi, anche una conferenza sull’educazione alimentare. Per marzo pensiamo ad una gita turistica a Sciacca. In aprile, la celebrazione della Pasqua, ed una conferenza sulle tecniche di cura dell’artrosi e dell’osteoporosi. Come si nota, una programmazione davvero ampia, e aperta a nuove proposte».
– L’associazione ha una sua sede?
«No attualmente no, non abbiamo una sede fissa. Ci auguriamo che il Comune sia sensibile ai problemi della donna, e ci affidi una sede. Sappiamo bene di avere già a disposizione la casa del volontariato di via Ossidiana, ma essendo persone anziane e non automunite, c’è un ovvia difficoltà a raggiungere la zona. Avere una sede sarebbe una buona possibilità, un luogo di incontro quotidiano per tutte le donne casalinghe. Creare aggregazione, svolgere attività di vario genere, sono solo alcune delle possibilità che una sede ci permetterebbe di realizzare. Attualmente ci troviamo in via Olanda, ma si tratta di una sede provvisoria. Desidero come responsabile che ciò avvenga, confidiamo nell’amministrazione».


Autore : Martina La Gristina

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