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notizia del 17/09/2007 messa in rete alle 10:07:04
Ma i saldi funzionano davvero?
Si sa che i saldi di fine stagione sono sempre attesissimi dai consumatori che preferiscono di granlunga aspettare pazientemente piuttosto che acquistare un prodotto a prezzo pieno. Il rischio, si sa, è quello di non trovare più la propria taglia o il proprio numero, a seconda che si tratti di abbigliamento o calzature, perché si è arrivati troppo tardi. Si può quindi parlare di una vera e propria “corsa ai saldi” che a Gela ha preso il via il 9luglio scorso con la possibilità di usufruire alla cassa di uno sconto dal 10% al 20%. La vera febbre dei saldi, però, sale proprio in questo periodo in cui tutti gli esercizi commerciali hanno dimezzato i prezzi della merce o stanno praticando uno sconto del 70%. Si può allora parlare di negozi gremitissimi, vetrine affollate o lunghe code alla cassa? Macchè! Facendo un giro per la città per saper come è andata la stagione estiva dei saldi, siamo venuti a conoscenza di una insoddisfazione generale che pare accomuni clienti e commercianti. Mettendo a confronto entrambi i punti di vista è in effetti emersa una realtà sconcertante che dice chiaramente del disagio economico dei gelesi. I più scontenti sono certamente i commercianti che hanno dichiarato all’unanimità l’insuccesso dei saldi estivi:
«Sebbene abbiamo praticato uno sconto del 50% sulla pelletteria e del 20% su profumi e cosmetici – ci ha spiegato Mauro Carusillo, proprietario di una nota profumeria gelese – non è cambiato nulla, anzi piuttosto che aumentare la clientela sembra essere diminuita».
Della stessa opinione è stato il sig. Emanuele Di Dio, titolare di un negozio di abbigliamento giovanile nel centro storico, il quale ha dichiarato: «Rispetto all’anno scorso abbiamo registrato una sensibile diminuzione delle vendite, speravamo di recuperare con i saldi ma non è stato così, anzi sembra quasi che più manteniamo bassi i prezzi meno lavoro abbiamo».
Tra i commercianti che abbiamo ascoltato, c’è poi chi ne ha approfittato per denunciare la crisi economica di Gela lanciando un messaggio agli acquirenti.
«Dal momento che il problema economico è molto diffuso – ha detto Lino Internullo, proprietario di un negozio di calzature – è naturale che la gente aspetti il periodo dei saldi per fare shopping, Tuttavia consiglierei agli utenti di prestare attenzione ai prezzi perché non tutti osservano le normative nazionali e regionali mettendo così in crisi un intero sistema».
«In generale, i prezzi a Gela sono più alti rispetto alle città limitrofe – ha invece dichiarato Irene Pistritto, titolare di una boutique di accessori moda – e ciò provoca una sorta di ‘emigrazione commerciale’ che naturalmente danneggia tutti i commercianti gelesi. Penso inoltre che tutti dovremmo impegnarci per offrire maggiore professionalità ai nostri clienti».
Ma se gli stessi commercianti fanno quasi il mea culpa cosa avranno mai da dire i diretti interessati ovvero i consumatori?
«I vantaggi e la convenienza dei saldi sono molto relativi – ha espresso Giovanna Cocchiara – molta merce in vendita è dell’anno precedente, spesso mi è infatti capitato di imbattermi in capi d’abbigliamento economici ma fuori moda».
I negozi in franchising sembrano inoltre avere la meglio sugli altri esercizi commerciali dove gli sconti praticati non sempre sono calcolati a partire dal prezzo di base. In città, insomma, i saldi sembrano non funzionare e a quanto pare la maggior parte dei gelesi preferisce fare compre a Catania, Modica, Caltagirone o a Vittoria che dista pochi chilometri da Gela. Praticamente, tra centri commerciali, negozi franchising e occasioni fuori città, c’è il rischio che i commercianti gelesi facciano davvero la fame.
Autore : Anastasia Virgadaula
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